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Tinder: ecco il pulsante di emergenza se l’incontro vi va male

Su Tinder sta per arrivare una nuova funzione dedicata alla sicurezza che è stata sviluppata in collaborazione con Noonlight. Questo partner fornisce sistemi di sicurezza per le applicazioni e tra i suoi clienti ci sono colossi del calibro di Alexa, Google Home e Fitbit.

Tramite un bottone sull’app, uomini ma soprattutto le donne potranno richiedere aiuto senza che il vostro appuntamento se ne accorga, ed è uno strumento fondamentale nel caso in cui la situazione diventasse pericolosa.

Per ora la novità sarà lanciata negli Stati Uniti, ma presto potrebbe debuttare in altri paesi come il nostro. La funzione di emergenza è stata comunicata direttamente da Match Group, ossia la società proprietaria di Tinder e altre app del genere match dating molto in voga sul Play Store. Accanto al bottone per chiedere aiuto saranno introdotte altre soluzioni utili a rendere il processo di dating sicuro: il tracciamento della posizione, la verifica delle foto dei profili e un centro di sicurezza aggiornato.

 

Tinder, ecco il pulsante di emergenza se l’incontro va male

Lo scorso dicembre negli USA montò una polemica legittima contro Tinder, laddove i vari molestatori sessuali usavano l’applicazione per trovare le proprie vittime in barba alle forze dell’ordine. Per questo Match Group ha deciso di non perdere i suoi 340 milioni di utenti creando questo sistema di sicurezza anti molestatori.

Nella pratica, l’utente che si troverà in una situazione potenzialmente pericolosa potrà premere un tasto sul proprio smartphone ricevendo immediata assistenza. Basterà che prima dell’appuntamento l’utente fornisca le informazioni vitali a soccorrerlo, come luogo e orario e profilo della persona che si sta per incontrare.

Quando invece entrerà in funzione l’intelligenza artificiale per verificare le foto caricate sul profilo utente, e quando degli algoritmi di machine learning comprenderanno la brutta piega che sta prendendo una chat, allora Tinder sarà un posto sicuro per tutti.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario