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Conti correnti: perché non ha senso lasciare i soldi fermi in banca

Qualche anno fa tenere i soldi in banca fermi garantiva un minimo di guadagno, ma ora il costo del denaro mantenuto dalla BCE al minimo storico dello 0,05% ha trasformato i conti correnti da fonti redditizie a prodotti che fanno perdere valore.

Esiste ancora una piccolissima percentuale d’interessi maturati sul conto corrente, ma tale non permette al cliente di pareggiare le spese di gestione del conto che ogni mese deve sostenere. Un altro odioso problema è l’imposta di bollo pari a 34,20 euro, la quale viene prelevata in automatico nel caso in cui la vostra giacenza media annuale superi i 5.000 euro.

Nonostante queste premesse, numerose famiglie italiane mantengono denaro fermo sul conto corrente, sia per tenere dei risparmi al sicuro sia per avere sempre della liquidità pronta all’uso.

 

Conti correnti: perché non ha senso lasciare i soldi fermi in banca

Molte volte dal vostro family banker vi arrivano delle proposte per movimentare il denaro fermo

alla ricerca di un guadagno. Tolto che il dipendente dell’istituto è lì per vendervi dei prodotti su cui la banca ci lucra, spesso viene proposta una forma di conto deposito per generare interessi solitamente tramite la stipula di un vincolo sul denaro.

Il vincolo blocca di fatto la possibile liquidità di cui sopra, mentre è utile alla banca in quanto potrà usare il vostro denaro in borsa o per concedere prestiti a titolo oneroso ad altri clienti. Tuttavia questi prodotti sono inutili perché, se anche maturano un tasso di interesse di circa il 4%,l’imposta di bollo e la gestione del conto deposito annulla i guadagni.

Il costo della vita al momento del riscatto sarà sempre alto e i soldi che avete bloccato varranno meno di quanto inizialmente investito. Stesso discorso per i buoni fruttiferi del Tesoro, i quali attualmente garantiscono cifre irrisoria a fine vincolo.

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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte