News

Sim Swap Scam: ecco la nuova truffa delle Sim clonate

Da alcune settimane, purtroppo, il mondo del web è stato completamente invaso da decine e decine di truffe il cui unico scopo è quello di trarre in inganno la vittima così da poter rubargli quanti più soldi possibili. Ad oggi, infatti, è sempre più facile scontrarsi con molteplici truffe telefoniche, truffe bancarie e truffe legate al Phishing il quale, secondo recenti indiscrezioni, sta diventando il metodo gi raggiro più utilizzato dai Cyber Criminali.

Nell’ultimo mese, però, una vecchia truffa è tornata a spaventare centinaia di clienti Tim, Wind, Tre e Vodafone che, il mattino seguente, scoprono di aver perso tutto il loro credito residuo.  A prima vista sembra si tratti di un errore dell’operatore ma, in realtà, tutto ciò è causato dal raggiro pericoloso messo in atto da Hacker e Cyber Criminali.

Attraverso i molteplici dati personali che, quotidianamente, ognuno di noi rilascia sui propri profili social, i truffatori riescono a raggirare l’operatore telefonico della vittima scelta, clonando di fatto la Sim di quest’ultima. 

A quanto pare, però, la classica truffa delle Sim clonate è stata rivisitata e trasformata nella Sim Swap Scam, una nuova versione molto più pericolosa che permette ai truffatori di accedere anche ai conti correnti delle vittime. Scopriamo di seguito maggiori dettagli a riguardo.

SIM Swap Scam: dalle sim clonate ai conti svuotati, fate attenzione

Nonostante il processo di clonazione di una Sim richieda molto tempo, i Cyber criminali non si perdono di certo d’animo. Dopo aver raccolto quante più informazioni possibili, quindi, attraverso una semplice telefonata al call center di riferimento, questi ultimi avviano una pratica per lo smarrimento della Sim. Una volta ricevuta la nuova Sim della vittima a casa, accedere al conto bancario di quest’ultima diventa un gioco da ragazzi. Attraverso il numero certificato, infatti, i truffatori possono richiedere facilmente una password temporanea per l’accesso ai servizi di Home Banking.

Condividi
Pubblicato da
Alessandro Caperchio