Sono stati in parecchi a credere nella teoria della cospirazione per quel che riguarda il disastro Chernobyl. Non è più solo una teoria ma una tesi che trova supporto nei nuovi fatti emersi dai fascicoli segreti rinvenuti ad oltre trentatré anni dall’episodio che scosse il mondo e tolse ogni alito di vita nell’area settentrionale del Paese al confine con la Bielorussia.
Stando a quanto comunicato per via del tutto ufficiale e verificata, il Politburo – ovvero l’Ufficio Politico collegiale del Paese – avrebbe modificato i valori limite per la tollerabilità alle radiazioni. Cosicché è stato possibile contenere i danni causati dalla fuoriuscita delle sostanze tossiche dal Reattore numero 4.
Dalla ricostruzione dei droni che hanno fornito le immagini sappiamo che la Foresta Rossa è divenuta tale a causa dell’intensa attività chimica degli agenti inquinanti. Diversi chilometri di verde sono ora inospitali con una città rasa al suolo inaccessibile ad anima viva.
Le conseguenze di questo gesto avranno pur placato l’isteria delle popolazioni ma hanno insinuato ora un pesante dubbio su quello che è stato, è e sarà il futuro di una vasta area in cui un ritorno alla vita sembra impossibile.