Chernobyl Il caso Chernobyl è in primo piano ormai da oltre un trentennio. In questo arco di tempo si sono aperti diversi scenari sulla cittadina ucraina più discussa della storia. Si è gradualmente passati dal mistero più oscuro alle nuove informazioni rese pubbliche dalla National Security Archive. Il prestigioso ente americano ha catalogato centinaia di documenti, all’interno dei quali si scoprono le manovre governative risalenti ai fatti accaduti in quel lontano aprile del 1986. Ecco cosa è stato scoperto.

 

Chernobyl: dopo le serie TV di successo il mistero perde forma lasciando il posto ad informazioni raccapriccianti

Le rivelazioni della NSA fanno gelare il sangue in merito alla vicenda che ha visto protagonisti il reattore 4 della centrale ucraina. Alcune delle misure attuate dal governo russo sono state svelate da documenti inediti che tolgono il velo all’alone di segretezza.

I resoconti resi pubblici ai giorni nostri promulgano gli atti di contrasto per il disastro che tutti quanti noi conosciamo. Alcuni di questi dimostrano il disperato tentativo di sanare la situazione con interventi mirati di contenimento. Ciò che fino ad oggi era stato insabbiato riemerge sotto forma di dettagli incredibili. Nello specifico si cita l’atto di modifica dei dati sulle radiazioni all’indomani del disastro. I parametri di tollerabilità all’esposizione tossica hanno subito una rimodulazione in positivo. Almeno questo è quanto si può evincere da uno stralcio di documentazione, in cui si può leggere a chiare lettere:

“Classificato. Minuta numero nove. 8 maggio, 1986. Il ministero della Salute dell’Unione Sovietica ha approvato nuovi livelli accettabili di radiazione ai quali il pubblico può essere esposto, e che sono 10 volte superiori ai livelli precedenti. In casi speciali, sono accettabili livelli superiori 50 volte a quelli precedenti”.

Ciò significa che Mosca si è tutelata contro una fuga di informazioni allarmistiche subito dopo il fatto. Il livello di radiazioni è stato volutamente alterato facendo risultare il tutto entro i parametri di sicurezza. I presidi ospedalieri, difatti, hanno incontrato non poche difficoltà nel fronteggiare una situazione in cui i sintomi di una sovraesposizione alle sostanze tossiche era evidente.

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