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Death Stranding a confronto con Metal Gear, ci sarà un seguito?

Hideo Kojima, lo scrittore e regista del capolavoro videoludico Death Stranding, ha detto che vuole smettere di creare giochi in stile Metal Gear Solid da quando ha iniziato a svilupparli. Oggi, esiste la Kojima Productions, che di recente è riuscita ad ottenere indipendenza dopo aver avuto carta bianca da Sony per realizzare tutto ciò che voleva, fintanto che si trattava di un gioco PS4, e il primo progetto non Metal Gear di Kojima degli ultimi decenni è infatti già alle porte.

E, anche se molti adorano Metal Gear, l’unica cosa che Death Stranding ha fatto sentire è il desiderio che Kojima si fosse lasciato alle spalle la sua prima serie.

Death Stranding va al ritmo dell’estetica di Kojima, con la sua evocativa terminologiae la sua volontà di rompere la quarta parete e confondere le aspettative del videogiocatore. Sebbene l’impostazione sia completamente diversa, giocare a Death Stranding spesso sembra uno spin-off di Metal Gear in un universo alternativo.

 

La mela non cade mai troppo lontana dall’albero

Gran parte della familiarità proviene non solo da Kojima, ma dalle persone con cui lavora. L’inconfondibile design dei personaggi di Yoji Shinkawa, che fonde senza sforzo l’organico e il meccanico, con creazioni istantaneamente iconiche come il sensore Odradek. Shinkawa ha persino trovato il modo di includere alcuni disegni mech bipede nel mondo post-apocalittico di Death Stranding.

C’è anche il DNA condiviso con il progetto sfortunato di Silent Hills che ha portato Kojima a lasciare Konami in primo luogo. Comincia con la sua stella, Norman Reedus, mentre il presunto co-regista Guillermo del Toro ha avuto una performance facciale per un importante ruolo doppiato.

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Pubblicato da
Simone Paciocco