Scienza e Tecnologia

Tempesta di radiazioni: perché smartphone, TV e GPS sono a rischio

Una tempesta di radiazioni magnetiche provenienti dalla Galassia rischia di far collassare tutti i sistemi di telecomunicazione attivi sulla Terra. Ad avere la peggio saranno soprattutto telefoni, linee elettriche, navigatori satellitari, stazioni meteo e televisori. Alcuni esperti hanno tratto alcune conclusioni su un fenomeno che rischia di mettere in ginocchio miliardi di persone. Ecco che cosa potrebbe succedere in futuro.

 

Tempesta di radiazioni elettromagnetiche distruttive: ecco che cosa è stato detto in merito al bombardamento delle onde spaziali pericolose

Hisashi Hayakawa, ricercatore dell’Università di Osaka, ha espresso il suo personale punto di vista sulla questione elettromagnetica cui potremmo andare in contro in un prossimo futuro. Un impatto è stato considerato nella zone occidentale del globo, senza tenere conto di potenziali effetti e ripercussioni dirette sull’emisfero orientale.

Secondo una ricostruzione tridimensionale pare che l’umanità intera possa essere messa in difficoltà dal down delle reti elettriche e dei satelliti che governano i sistemi televisivi e telefonici per le reti WiFi, 4G e 5G. Un evento catastrofico, per ora solo ipotizzato ma da tenere sotto stretto controllo.

Allo scopo di effettuare una supervisione del fenomeno sono stati richiesti alcuni accorgimenti tecnici volti a delineare un profilo di rischio ed alcune misure di prevenzione contro una situazione davvero rischiosa per tutti. Ciò che è stato definito come un fenomeno inarrestabile si può eventualmente contenere con la richiesta di alcune componenti, tra cui:

  • una regia unica su base continuativa delle ricerche nell’ambito,
  • fondi per approfondire la ricerca,
  • migliorare i modelli che consentono di descrivere e prevedere le tempeste geomagnetiche;
  • definire una rete per future osservazioni meteorologiche spaziali,
  • supporto per missioni spaziali di prossima generazione;
  • migliorare la valutazione dei rischi a livello nazionale ed europeo.

Per il momento non c’è un vero e proprio allarmismo. La notizia non si basa su fatti concreti ma su presupposti che lasciano spazio ad una certa tranquillità in vista di ulteriori informazioni concrete.

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Pubblicato da
Domenico