Scienza e Tecnologia

Nube radioattiva: dopo Chernobyl arrivano novità sul nuovo disastro

A Settembre 2017 è stata osservata una nube radioattiva sospetta solcare i cieli europei. Dopo i disastri avvenuti nelle fabbriche di Chernobyl e Fukushima, le popolazioni sono spaventate all’idea di un nuovo incidente. Le conseguenze di uno scenario simile infatti sono devastanti: morti per effetto immediato, radiazioni nell’aria che uccidono lentamente le persone provocando loro orrende malattie e cancri.

In zone come Chernobyl, dopo 33 anni, è possibile vedere con mano le conseguenze del disastro. Molte zone come l’area intorno alla ex fabbrica dove è scoppiato il reattore 4, sono ancora contaminate e piene di scorie radioattive.

La nube che il mondo ha osservato nei cieli del nostro continente, si è scoperto essere leggermente pericolosa a causa del rilascio di Rutenio-16 nell’aria. Per chi non lo conoscesse, esso è un isotopo del classico Rutenio. La percentuale presente nell’aria di questo elemento era superiore di 100 volte rispetto a quella trovata dopo l’incidente di Fukushima.

Fortunatamente non c’è stato nulla di cui preoccuparsi. Infatti gli scienziati sono subito corsi ai ripari studiandone la composizione, ed analizzandola, hanno capito che non vi era un pericolo reale per la comunità. Gli studi sono stati effettuati da oltre 70 esperti

provenienti da tutto il pianeta e i risultati si possono visionare sul sito del PNAS.

Nube radioattiva: chi è la responsabile?

Anche in Romania sono state trovate percentuali di Rutenio-16 nell’aria, tuttavia anche qui non vi è stato un pericolo concreto per le persone. Le radiazioni sono arrivate fino ai Caraibi e sono scattate le prime speculazioni su chi fosse il responsabile della nube radioattiva. Si è subito pensato allo scoppio di qualche impianto nucleare ma fortunatamente non si è avuto nulla del genere. I dubbi però son sorti sulla città di Ozersk e al suo impianto, situato a Majak.

Dalle indagini emerse, si è osservato essere Rosacom la società responsabile di tutto. L’azienda ha invece scaricato la colpa sulla combustione di un qualche satellite schiantato al suolo, anche se le prove a riguardo sembrano non reggere. Cosa si cela dietro tutto ciò?

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Pubblicato da
Manuel De Pandis