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Controlli fiscali bloccati: evadere il fisco non è mai stato cosi semplice

L’evasione fiscale è un vero e proprio problema che condiziona lo Stato Italiano da ormai immemori anni. Ogni anno si discute sul come a questa problematica possa essere messo un punto definitivo, ma a quanto pare la situazione è più difficile di quanto possa sembrare. Sono diversi gli strumenti che il Fisco ha adottato nel tempo, eppure nessuno di questi è stato ritenuto idoneo. L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza ancora oggi lavorano di pari passo per effettuare controlli a tappeto, i quali più volte sono riusciti a intrappolare gli evasori ma non sufficientemente. 

Gli ultimi dati statistici condivisi, inoltre, dimostrano che la situazione non è migliorata per niente e che anzi, nell’ultimo periodo l’evasione fiscale è aumentata a dismisura. Sebbene l’estate sia il momento dell’anno in cui tutte le documentazioni di reddito vengono inviate presso gli istituti idonei e i controlli vengano quindi effettuati, è emerso che tale stagione è proprio il periodo propenso. Un chiaro esempio sono i contratti d’affitto in relazione alle case vacanze: la maggior parte di questi sono a nero.

Stop al redditometro: il problema sull’evasione fiscale di aggrava

Uno strumento idoneo fino poco tempo fa a effettuare controlli in materia era il Redditometro che però, ad oggi, è stato ritenuto inadeguato e quindi non più utilizzato. Lo strumento di controllo fiscale appena citato aveva un compito specifico ossia esaminare le spese rilevanti e costanti di un utente per poi metterle a confronto con i redditi dichiarati. Dal risultato di questa operazione, se fosse venuto fuori una sproporzione pari o superiore al 20%, essa avrebbe dato luogo allo scatto della lettere al contribuente . 

Con il Decreto Dignità entrato in vigore nel 2018, però, il redditometro è stato definito inadeguato e da quel momento in poi, il Fisco è privo di un mezzo in grado di tutelare lo stato dall’evasione fiscale.

Bisogna appurare, infine, che l’Agenzia delle Entrate ha preso atto di questa mancanza e per fornire un arma di difesa ha stabilito che l’applicabilità del redditometro non può essere annullata totalmente, ma che esso potrà applicato su casi fino all’anno 2015.

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Pubblicato da
Alessandro Caperchio