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Chernobyl: scoperti nuovi problemi grazie all’utilizzo dei droni

Sono passati ormai più di 30 anni dal tragico disastro nucleare che colpii la città di Chernobyl e che sconvolse l’intera comunità mondiale. Come tutti sappiamo durante l’esplosione vennero rilasciate nell’aria ingenti quantità di radiazioni tant’è che, a distanza di cosi tanti anni, Chernobyl continua ad essere uno dei posti più radioattivi del mondo e probabilmente lo sarà per sempre.

Per arginare le radiazioni che hanno completamente invaso le piccole cittadine nelle vicinanze e che, addirittura, sono arrivate nei paesi Europei portando con loro malattie e tumori, hanno lavorato e lavorano tutt’ora oltre 600.000 persone di cui la maggior parte ha contribuito alla costruzione del sarcofago contenitivo che avvolge Reattore 4. A quanto pare, però, nonostante questa struttura cosi imponente sia stata costruita con oltre 400.000 metri cubi di cemento e con più di 7200 tonnellate di acciaio, ad oggi sembra dare segni di cedimento

in alcuni punti più deboli. Scopriamo di seguito maggiori dettagli

Chernobyl: il sarcofago del Reattore 4 va ricostruito, ecco i dettagli

L’allarme arriva direttamente dalla società che ha costruito e che gestisce tutt’oggi la cupola, la SSE Chernobyl NPP. Negli ultimi mesi la nota azienda ha mostrato non poche preoccupazioni in merito ad un crollo ormai prossimo di alcune parti del sarcofago. Considerata l’urgenza di intervenire, quindi, il 29 Luglio è stato firmato un accordo in cui sono stati decisi tempi e modalità per lo smantellamento e la ricostruzione della cupola. Questo lavoro, quindi, dovrà essere effettuato entro la fine del 2023 ed avrà un costo di oltre 78 milioni di dollari.

La ricostruzione avverrà a pezzi ma la cosa che preoccupa di più l’opinione pubblica è la possibilità che durante i lavori altre radiazioni verranno rilasciate nell’aria.

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Pubblicato da
Alessandro Caperchio