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Chernobyl, dopo le riprese di un Drone arriva una triste notizia

Il suo nome è Nagashibay Zhusupov, ed è stato uno degli eroi di Chernobyl che si impegno per mettere in sicurezza il reattore numero 4 della centrale nucleare ucraina. E’ stato, perché Nagashibay ha deciso di togliersi la vita dopo aver visto la celebre serie TV prodotta da Sky e HBO sul devastante incidente nucleare che si verificò il 26 Aprile del 1986.

“Tutti abbiamo visto la serie TV di Chernobyl. Mio padre osservava le scene e ricordava con dolore tutti i momenti che ha dovuto attraversare. C’erano le lacrime nei suoi occhi mentre guardava quelle immagini”, ha raccontato Gaukhar Zhusupov, la figlia di Nagashibay, al Daily Mail. Ricordi troppo dolorosi ed una rabbia a lungo repressa, dovuta al fatto che l’uomo fu l’unico a non aver ricevuto una casa popolare per sé e per i suoi bambini dopo il disastro. “Il governo ha rifiutato di concederci uno dei suoi alloggi popolari e questo lo ha ferito in maniera irreparabile”.

Chernobyl, eroe del disastro si suicida dopo aver visto la serie TV

Chernobyl è una miniserie televisiva che racconta la storia del devastante incidente nucleare che si verificò nell’Ucraina sovietica trent’anni fa. Gli episodi rivelano il come e il perché dell’accaduto

, e raccontano le storie degli eroi che hanno combattuto per salvare l’Europa dal disastro nucleare, basandosi in buona parte sulle testimonianze degli abitanti di Pripyat che sono state poi raccolte dalla scrittrice Svetlana Alexievich nel suo libro Preghiera per Černobyl.

A guardare la serie TV è stato anche Nagashibay Zhusupov, uno dei primi uomini che raggiunsero il luogo del disastro e che si adoperò per limitare al massimo la diffusione delle radiazioni. Nagashibay ha deciso di togliersi la vita a 61 anni, dopo aver visto quelle terribili immagini che hanno riportato alla sua mente i dolorosi ricordi del suo sacrificio.

Sacrificio, tra l’altro, che non è stato riconosciuto dal governo: l’uomo era infatti caduto in povertà non essendo riuscito ad ottenere una casa popolare ed essendo stato costretto a vivere in un dormitorio in condizioni di salute davvero precarie. “Credo si sia suicidato in un momento di disperazione, perché per molti anni non è riuscito a ottenere una casa adeguata”, ha commentato un amico.

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Pubblicato da
Raffaella Papa