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GRUBHUB: siti “ombra” per far credere ai clienti di star risparmiando

Grubhub ha acquistato decine di migliaia di nomi di dominio simili a quelli delle aziende con cui lavorano o stanno salendo per salire sulla piattaforma, riporta New Food Economy. Questi domini, (di cui ben 23.000 sono posseduti dalla società), sono stati usati per assomigliare a una pagina di prenotazione come quelle relative al’attività ufficiale, completa di un modulo di ordinazione online, nonostante i siti siano completamente non associati ai ristoranti. Com’è possibile una cosa simile? E chi dovrebbe prendersi la responsabilità di tale pratica?

I proprietari dei ristoranti definiscono questa mossa predatoria, facendo notare che Grubhub sta portando i clienti a credere che ordinino direttamente dai ristoranti per aiutare le aziende a evitare di pagare le tasse al sito. Il gigante degli ordini online, il più grande del paese, è la società madre di molteplici servizi di consegna di cibo, tra cui Eat24, MenuPages e Seamles

s. Tuttavia, la sua posizione di primo piano nel mercato delle consegne è minacciata da servizi concorrenti come DoorDash e Uber Eats.

 

Grubhub prenderebbe una commissione del 20%

I domini di proprietà di Grubhub utilizzano un modello coerente in tutti i siti “ombra” che possiede. Sono presenti elementi del menu del ristorante e talvolta i siti utilizzano foto tratte dalla pagina web ufficiale del ristorante o da servizi di consegna concorrenti.  La pratica non è stata ancora debellata, e molte persone e clienti si stanno lamentando. In futuro sicuramente vedremo aggiornamenti su questa notizia, che sta creando molto scalpore nei paesi interessati, soprattutto tra i negozianti.

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Pubblicato da
Simone Paciocco
Tags: ordinipizza