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Google Nest abbassa i rischi di hack nella tua Smart Home

Questa settimana Google ha annunciato che integrerà il marchio Nest nella sua linea di prodotti per la casa, facendo di Nest il marchio per ogni gadget per la SMART Home. Come parte di questa integrazione, i prodotti di home speaker e smart display di Google ora porteranno il marchio Nest e avranno le funzionalità di Nest.

Ma oltre al rebranding, Google ha annunciato che interromperà il programma Works with Nest alla fine di agosto, smantellando una serie di controlli che consentono ad altri produttori di dispositivi e service provider di integrarsi con l’ecosistema di dispositivi Nest. Google offrirà invece un nuovo programma Works with Google Assistant, che costringerà le aziende a supportare l’Assistente Google se desiderano. Se vuoi che qualsiasi altro prodotto comunichi con quelli Nest, è necessario disporre di un account Google.

Ma ancora più importante, potrebbe indicare un futuro in cui esistono meno gadget per la casa intelligente e compatibili tra loro, periodo in cui è necessario acquistare i componenti da Google o dai suoi partner approvati per farli lavorare insieme.

 

Una questione di privacy

Google dice che sta facendo questa mossa nel nome della privacy; eliminando il programma Works with Nest, mentre i dispositivi di terze parti avranno meno accesso ai dati acquisiti dai vari termostati intelligenti, rilevatori di fumo, telecamere, allarmi e prodotti futuri di Nest. Variety riferisce che Google prevede di dare “a un piccolo numero di partner accuratamente controllati l’accesso a dati aggiuntivi“, ma la società non ha elaborato chi sono quei partner o quali dispositivi o servizi forniscono in questo momento.

La privacy, specialmente nella SMART Home, è stata un tema caldo di recente, ed è qualcosa con cui Nest ha dovuto litigare recentemente. Con così tanti dati personali identificabili acquisiti dai numerosi dispositivi connessi che possono essere installati in una casa, bloccare l’accesso a tali dati ha senso ed è apparentemente una buona mossa per i consumatori. Basta un estraneo che parla con il tuo bambino attraverso la videocamera di sicurezza per far crollare il muro di privacy che hanno creato.

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Pubblicato da
Simone Paciocco