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Smartphone walking: perché è pericoloso camminare utilizzando il telefonino

Dopo la teoria dei phonbies, ovvero quelle persone che guardano con espressione apatica lo smartphone in continuazione, è stato coniato il termine smartphone walking. E no, non è un’attività sportiva alternativa, è una cattiva abitudine di “chi cammina per strada con gli occhi incollati allo smartphone“. È vero che con i telefoni scriviamo, parliamo, chattiamo e lavoriamo rispondendo alle mail, ma sembra assurdo che si possa rischiare la vita o mettere in pericolo quella altrui perché non si presta attenzione a ciò che ci circonda. Ma è la fotografia di ciò che succede.

Dai semafori rossi, gli attraversamenti pedonali, ai binari del treno: tutto è un pericolo per uno smartwalker. Questa moda insana, inoltre, fa il palio con quanti, presi da una voglia matta d’isolarsi dal mondo, utilizzano cuffie con tecnologia di cancellazione del rumore per ascoltare musica a tutto volume. Il risultato di questi DJ improvvisati è che non hanno alcuna percezione del mondo che li circonda, rischiando anche loro la vita per una cattiva abitudine.

 

Smartphone walking: morire utilizzando il telefonino

L’allarme di questa moda assurdamente pericolosa arriva da Found!, un’agenzia di public relation italiana che ha redatto una statistica sociale sulla base di comportamenti tecnologici pericolosi osservati su tutto il territorio italiano

. Secondo Found!, i comportamenti a rischio più diffusi sono legati all’uso dei social network, i quali hanno generato nell’ordine:
  • scontri tra pedoni in strada,
  • impossibilità di scendere dalla metro perché un passeggero si è fermato sulla porta per mettere un like su Instagram,
  • attraversamenti con il semaforo rosso,
  • cadute accidentali,
  • gradini giudicati male e mancati.

Per quanto riguarda l’attraversamento dei binari, la stessa Polizia ferroviaria conferma che le vittime distratte dal telefonino sono aumentate del 33%. Infine, Found! traccia il profilo dello smartwalker italiano medio: generalmente è un uomo tra i 30 e i 45 anni che abita a Milano o ci va per lavoro. Gli altri profili sono rappresentati dai giovanissimi e dagli abitanti di tutte le principali metropoli italiane.

Altre ricerche condotte all’estero giungono più o meno alle stesse conclusioni. Uno studio della Stony Brook University pubblicato sul New York Times sostiene che le visite al pronto soccorso dovute allo smartphone walking sono raddoppiate rispetto al 2010. Il fenomeno in USA è così diffuso che il Governo Federale ha stanziato 2 milioni di dollari destinati alle amministrazioni cittadine che attuano misure a contrasto di questa pericolosa tendenza.

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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte