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Radiazioni Smartphone: tra SAR e surriscaldamento, ecco cosa rischiamo

Ormai è ben noto che gli smartphone sono soggetti a surriscaldamento, in special modo nel corso di una lunga telefonata o giocando a titoli impegnativi a livello grafico. Che invece diventino caldi durante la ricarica è un fatto tutto sommato marginale. In sostanza, tutte le volte che il dispositivo viene messo maggiormente sotto sforzo tende a raggiungere temperature elevate.

Alcuni modelli riescono a gestire il calore in maniera migliore grazie all’ottimizzazione tra hardware e software o per i materiali costruttivi usati. Quelli di ultima generazione sono per di più dotati di un sistema di raffreddamento interno a liquido. Ma cosa succede dal punto di vista delle radiazioni termiche emesse da quegli smartphone che sono sprovvisti di qualsiasi accorgimento?

  • A detenere il primo posto tra i device che scaldano maggiormente sotto stress troviamo Oppo Find X con 38,5 °C. Secondo classificato è il Nokia X7 con 37,89 °C e terzo è lo sconosciuto Smartisan Nut Pro 2 Special Edition con 37,45 °C.
  • Tra gli smartphone che invece scaldano maggiormente nell’uso quotidiano, senza compiere operazioni complesse per l’hardware, troviamo Nokia 6 con 35,21 °C. A seguire c’è ancora Oppo Find X con i suoi 33,96 °C, mentre il fratello Find 7 Plus
    raggiunge i 31,12° C.

Radiazioni Smartphone: ecco cosa rischiamo

Ma allora quale dispositivo scegliere che scaldi meno e ci eviti eventuali danni per la salute? A vincere i titolo di smartphone virtuoso sono i seguenti device:

  • Vivo Y81s con temperatura media di 26,69 °C,
  • Oppo A5,
  • Vivo iQoo,
  • Oppo R17,
  • Honor 8x e
  • Samsung Galaxy A9 Star Lite.

Ovviamente, le temperature dei device si riferiscono alle informazioni raccolte dalle misurazioni dei sensori interni. Tali non tengono per nulla in conto le zone di contatto con il viso, né possiamo mettere la mano sul fuoco che le tarature dei sensori siano tutte fedeli a quanto misurato.

A livello di rischi per la salute, sappiamo che il calore delle onde elettromagnetiche non è un toccasana per le possibili incidenze nello sviluppo di tumori. Sebbene i produttori e la comunità scientifica neghino il collegamento tra le radiazioni e l’aumento dell’insorgere di neoplasie, da sempre ci dicono che l’uso di auricolari e di back cover sia consigliato.

I topi è dimostrato che si ammalano se esposti all’elettrosmog mobile, su noi umani c’è tutto un altro capitolo da aprire. Sempre che qualcuno si scomodi a farlo.

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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte