Nei gloriosi anni ’90 cresce l’interesse ed il trend per i dispositivi mobili portatili. Nascono i primi telefoni che, per l’epoca, rappresentavano quasi qualcosa di alieno. Oggi potrebbe scapparci qualche risata di fronte a questi mattoni anonimi del passato. Nessun display fantasmagorico, fotocamere di ultima generazione e personalizzazione software. Soltanto la semplicità. Una semplicità che può ripagare bene anche nel 2019.
Degno di essere studiato presso le facoltà di architettura. Una vera e propria struttura abnorme. Al giorno d’oggi non ne compreremo uno per nessuna ragione al mondo. Ma se lo abbiamo fatto in passato possiamo venderlo ora ad un costo che si aggira intorno ai 1.000 euro
netti.
Apple non vende più come un tempo. Il trend si è spostato verso l’universo Android, dove la competizione è piuttosto alta. Per questo il piccolo iPhone 2G è ancora più raro. Tanto difficile da trovare che gli intenditori pagherebbero anche 1.000 euro per portarsene a casa uno in buone condizioni.
Ecco il nuovo Note 10. Più o meno. Lo possiamo definire come il capostipite delle nuove generazioni di business-phone device. Rispetto a queste ultime non monta nulla di particolare a parte un display monocromatico ed una tastiera fisica. Niente penna touch o fotocamere. Un semplice taccuino digitale che viene valutato anche 500 euro.
Inequivocabilmente discutibile dal punto di vista estetico. Ne sono stati prodotti 300.000 esemplari. Il suo valore si stima sui 1.000 euro. Un ottimo affare per noi ed i maniaci del collezionismo.