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Telefonia: cosa è cambiato negli anni tra le reti Vodafone, TIM, Wind e Tre

La connettività rappresenta oggi uno degli aspetti fondamentali della vita attuale, e sono sempre di più le persone che si affidano alla rete per svolgere operazioni della vita quotidiana, informarsi e tenersi in contatto con amici, parenti e gli altri utenti del web.

Quando parliamo delle connessioni 3G, 4G e 5G di Vodafone, TIM, Wind e Tre, parliamo di diverse tipologie di reti alle quali corrispondono poi diverse velocità di trasmissione, e dalle diverse velocità derivano poi diverse esperienze di navigazione.

Telefonia mobile: cosa è cambiato negli anni tra le reti Vodafone, TIM, Wind e Tre

Le prime reti 3G risalgono al lontano 2003, l’anno in cui le reti di terza generazione hanno debuttato negli Stati Uniti. La prima rete 3G consentiva di navigare a 384 Kbps, il che era sufficiente per navigare in Internet (anche se con tempi di caricamento piuttosto lenti), inviare o leggere e-mail e chattare. Questa rete si è poi evoluta nel 3GH prima, uno standard che viaggia su 5,7 Mbps, e nel 3G H+ poi, la cui velocità di connessione, almeno in linea teorica, dovrebbe essere di 42,2 Mbps

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Con il 4G si intendono, invece, le reti di quarta generazione. Si tratta di uno standard che offre prestazioni di alto livello, e la sua velocità di connessione (326,4 Mbit in download e 86,4 Mbit in upload per la rete LTE, mentre la versione Advance può arrivare a 500 Mbit/s) permette di effettuare videochiamate, guardare contenuti in streaming anche in alta qualità, scaricare file e applicazioni in poco tempo e usufruire di altri servizi multimediali.

Infine, con il 5G si definisce lo standard di quinta generazione che si differenzia dagli altri per la velocità di connessione che, secondo gli operatori, sarà fino a cento volte più veloce rispetto allo standard 4G. La rete 5G dovrebbe infatti raggiungere una velocità di download pari a 1000 megabyte per secondo, per cui oltre che scaricare film in pochi secondi, sarà anche possibile comunicare con gli oggetti dell’Internet of Things e accelerare i tempi delle operazioni che ogni giorno vengono svolte utilizzando i dispositivi mobili.

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Pubblicato da
Raffaella Papa