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Facebook: update sul rilevamento di immagini intime condivise senza autorizzazione

Tutti dovrebbero sapere che quando le immagini intime di una persona vengono condivise senza il suo lasciapassare, possono esserci gravi conseguenze. Al fine di proteggere proprio le vittime, Facebook ha sempre provato a rimuovere le immagini intime non consensuali che in tanti conoscono anche come “revenge porn”.

Grazie alla tecnologia del photo-matching il noto social è riuscito a evitare che alle immagini venissero condivise. Ora però è stata sviluppata una nuova soluzione che servirà certamente per incrementare i controlli e per una maggior tutela degli utenti. Si tratta di una nuova tecnologia di rilevamento e di un nuovo centro di risorse online che servirà ad aiutare le persone nel momento in cui dovessero subire un determinato tipo di abuso.

 

Facebook contro le immagini intime condivise senza autorizzazione: ecco le nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale

Con le novità apportate, grazie all’apprendimento automatico e soprattutto all’intelligenza artificiale, ora Facebook ha un’arma in più. Sarà infatti in grado di rilevare in modo proattivo immagini o video condivisi senza autorizzazione su Facebook così come su Instagram.

Ciò significa che il social potrà trovare tali contenuti prima ancora che qualcuno glieli segnali. Questo è molto importante visto che spesso le vittime hanno paura di ritorsioni, e quindi evitano di segnalare il contenuto stesso. Inoltre capita anche che non sono consapevoli che il contenuto è stato condiviso.

Il team di Community Operations, creato su persone formate proprio a tal proposito, potrà esaminare ogni contenuto rilevato dalla tecnologia suddetta. Se un immagine o un video viola quelli che sono gli Standard della Comunità, si provvederà a rimuoverlo e in alcune situazioni saranno anche disabilitati gli account che condivideranno contenuti intimi senza nessuna autorizzazione. Presente inoltre la possibilità di fare appello se qualcuno ritiene che sia stato commesso un errore.

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Pubblicato da
Felice Galluccio