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Waymo non protegge abbastanza le auto senza conducente dagli hacker

Waymo deve fare di più per proteggere i veicoli a guida autonoma dagli hacker, secondo Hron, ricercatore senior di Avast. In una dichiarazione fornita a AndroidHeadlines, il veterano della sicurezza informatica ha spiegato che gli attuali sforzi dell’azienda nel segmento sono probabilmente insufficienti.

Waymo stesso ha ammesso che limita l’accesso a Internet dei suoi veicoli al fine di ridurre al minimo le possibilità di essere hackerati. Nonostante il funzionario di Avast abbia spiegato che la precedente unità di Google potrebbe interrompere completamente l’accesso a Internet dei suoi veicoli. Oppure, potrebbe semplicemente impedire la connettività remota di un determinato fornitore. Tale soluzione, non impedisce altre vie di attacco potenzialmente vulnerabili, in particolare l’accesso fisico. Qualcosa di semplice come un dongle potrebbe essere usato per compromettere un’automobile, sia che sia fatta da Waymo o da qualsiasi altro produttore.

Waymo rischia di mettere a repentaglio la nostra sicurezza con le auto senza conducente non abbastanza difese da attacchi hacker

L’approccio alla sicurezza informatica dei veicoli apparentemente non è compatibile con le uniche auto “senza conducente” che Waymo sta attualmente testando. Tutti i veicoli sperimentali devono essere controllabili da tecnici che li stanno monitorando da remoto e sono in grado di intervenire manualmente in caso di complicazioni. In altre parole, i loro sistemi critici non possono essere accessibili solo da remoto, ma hanno quella funzionalità implementata come funzionalità di sicurezza. Naturalmente, la connessione è crittografata

e gli aspiranti hacker dovrebbero probabilmente avere una conoscenza avanzata dei sistemi e dei meccanismi di trasmissione di Waymo prima di sperare di intercettare il segnale in questione. Senza menzionare che non sarebbero in grado di fare molto con i dati protetti da crittografia.

Indipendentemente da ciò, le normative esistenti e le recenti tendenze del settore suggeriscono che ci sono poche possibilità che i futuri veicoli self-driving funzionino offline. Le potenziali conseguenze degli hack sono naturalmente estremamente alte; potrebbero consentire ai criminali di rubare automobili, dirottare i passeggeri o persino fornire ai terroristi mezzi per armare il traffico. In generale, lo stato attuale delle tecnologie di guida autonoma non è sufficientemente sviluppato per garantire un trasporto sicuro anche in un mondo ideale in cui nessun hacker sta cercando di approfittare di tali sistemi per scopi criminali.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano