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Whatsapp: concorso a premi offre 1 milione di dollari, e non è una fake news

Leggendo il titolo di questa notizia avrete certamente pensato che si tratta dell’ennesima bufala Whatsapp, ma non lo è. Semmai è l’esatto contrario. Gli ideatori della piattaforma, di fatti, si pongono come scopo la lotta alla disinformazione online. Con un nuovo concorso a premi intendono sensibilizzare i ricercatori all’individuazione delle notizie prive di fondamento.

 

Whatsapp: concorso contro le fake news

Mentre molti si ricrederanno sull’affidabilità di Whatsapp dopo l’ultima conferma sull’aggiornamento più odiato di sempre spunta una nuova iniziativa pubblica rivolta al contrasto dello spam. Chi si renderà in grado di intercettare notizie non veritiere sarà premiato con un milione di dollari.

Il nuovo concorso Whatsapp è chiamato Research Awards for Social Sciences and Disinformation e si fonda su 5 argomenti principali:

  1. Elaborazione di informazioni di contenuto in conflitto;
  2. Informazioni relative ai processi elettorali;
  3. Effetti delle reti e viralizzazione;
  4. Alfabetizzazione digitale e disinformazione;
  5. Rilevazione di comportamenti in conflitto nei sistemi crittografati.

Il concorso assegna 50.000 dollari

a 20 squadre scelte tra i 600 team valutati dalla direzione. Coloro che rispettano i requisiti richiesti verranno premiati come stabilito. Ci si sta impegnando a fondo per contrastare la disinformazione, tanto che il team di sviluppo ha voluto rilasciare una dichiarazione ufficiale in cui si può leggere:

“IN WHATSAPP SIAMO PREOCCUPATI PER LA SICUREZZA DEI NOSTRI UTENTI, QUINDI CERCHIAMO MODI PER COMPRENDERE I PROBLEMI RELATIVI ALLA SICUREZZA AFFRONTATI DAGLI UTENTI E INDAGARE SU QUALI ALTRE AZIONI POSSIAMO INTRAPRENDERE SU WHATSAPP E IN COLLABORAZIONE CON LA SOCIETÀ CIVILE PER AFFRONTALI”.

Si tratta di un primo passo per arginare lo spam Whatsapp. Passo che in futuro segnerà una svolta anche nel contesto delle piattaforme social parallele, con particolare riguardo agli ambienti Facebook, Instagram e Twitter, ugualmente coinvolte in campagna di divulgazione volutamente fasulle.

Basterà una mossa simile a rendere il web libero dalle falsità? Lo scopriremo a partire dai prossimi mesi.

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Pubblicato da
Domenico