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Huawei Mate 20: venti punti in più su Geekbench con Kirin 980

In vista della presentazione ufficiale, Huawei Mate 20 è stato elencato sul sito web di benchmarking di Geekbench. Rivelate dunque alcune delle sue specifiche chiave. L’elenco suggerisce un processore octa-core che gira a 1.8GHz, molto probabilmente è HiSilicon Kirin 980.

Lo smartphone con nome in codice LYA-L29 ha 6 GB di RAM e funziona con l’ultimo Android 9 Pie. Come nel caso di vari elenchi di Geekbench, potrebbero esserci solo i dettagli di base del dispositivo, sebbene i punteggi di benchmark inclusi forniscano informazioni per il confronto con altre ammiraglie Android. Su Geekbench, la futura ammiraglia di Huawei ha ottenuto 3,390 punti nel test single-core e 10.318 punti nei test multi-core. Entrambi i punteggi sono significativamente superiori a quelli che molti smartphone premium basati su Android generalmente ottengono con il chipset high-end di Qualcomm.

La serie Mate 20 e Mate 20 Pro di Huawei supporterà il processore Kirin 980 a 7 nm

Rispetto al nuovo iPhone XS di Apple, l’ammiraglia di Huawei è ancora molto indietro. Ciò nonostante la società cinese abbia recentemente rivendicato la superiorità del chip Kirin 980 su Apple A12 Bionic. Detto questo, il presunto Mate 20 è stato probabilmente testato utilizzando un software in fase di sviluppo. Quest’ultimo potrebbe non essere ottimizzato interamente per sfruttare il nuovo hardware. Probabilmente i suddetti punteggi miglioreranno quando ci sarà la build finale del sistema operativo.

L’inclusione di Kirin 980 SoC all’interno di Mate 20 e Mate 20 Pro li renderà i primi smartphone basati su Android a ospitare un processore 7nm. Si prevede che entrambi i telefoni avranno varianti con 6 GB o 8 GB di RAM e una memoria interna fino a 256 GB. Il modello Pro è stato raffigurato più volte e pare che non ci sarà lo scanner di impronte digitali capacitivo sul retro mentre il modello non Pro potrebbe supportarlo. Inoltre, il Mate 20 Pro non solo avrà un display curvo più grande, ma sarà anche dotato di un sistema di riconoscimento facciale 3D, simile a quello dell’iPhone X.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano