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Tim, Vodafone, Wind e Tre: come i furbetti attivano abbonamenti non richiesti

Tutti almeno una volta nella vita vi siete trovati con il credito a zero senza capirne il perché. Avrete forse subito un addebito per abbonamenti non richiesti che hanno attivato sul vostro numero a vostra insaputa.

Spesso nella navigazione giornaliera sul web può capitare d’imbatterci in banner pubblicitari” improvvisi sulle pagine visitate. A volte sono anche sponsorizzati casualmente dai nostri operatori telefonici di fiducia. A rotazione promettono vincite, prodotti hi-tech o semplici questionari, ma sono tutti servizi a valore aggiunto”, ovvero mini abbonamenti non richiesti che salassano il vostro credito. Tale pratica è uno dei problemi più frequenti che incrina il rapporto tra compagnia telefonica e cliente, poiché quest’ultimi non si sentono tutelati dalle truffe.

L’inserzione improvvisa dei suddetti banner inducono la persona a cliccare in maniera non volontaria, oppure ci clicchiamo cercando proprio di chiuderli. La particolarità di questa tecnica consiste nel fatto che non ci si rende conto di aver attivato tale servizio, almeno non subito.

 

Abbonamenti non richiesti: uscirne si può

Capite di essere vittime di questi servizi solo a fatto compiuto. Non ce ne accorgiamo subito poiché a volte si tratta di addebiti intorno ai 5 o 6 euro settimanali, ma non sono mancate situazioni con importi superiori ai 10 Euro.

Per uscirne, non tutti gli operatori offrono soluzioni pratiche. Per risolvere questa problematica, anche in maniera preventiva, allora dovete chiamare il vostro servizio clienti, seguire il percorso che riguarda la fatturazione e chiedere esplicitamente l’intervento dell’operatore.

Chiedete che vengano bloccati i “servizi a valore aggiunto” (e simili), e vedrete che l’operatore agirà senza dubbi. Se siete fortunati e siete al vostro primo addebito, potrete anche avere un rimborso dell’importo che avete perso.