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Instagram: i retroscena fraudolenti denunciati da una fotografa e influencer

Instagram è il social network al momento, più utilizzato al mondo, grazie soprattutto all’infinità di funzioni aggiunte negli ultimi anni. Ci sono però dei retroscena fraudolenti che non tutti conoscono.

Una fotografa e influencer, Sara Melotti, ha spiegato e denunciato i giochi sporchi che si aggirano intorno alla piattaforma. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

Instagram: retroscena fraudolenti raccontati da una fotografa e influencer

Quasi un anno fa Sara Melotti ha denunciato tutti i retroscena fraudolenti che si nascondono all’interno del social. Ora, dopo tutto questo tempo sembra che niente sia cambiato, anzi i giochi sembrano più sporchi di prima. Il Giornale ha parlato con la fotografa per avere maggiori dettagli.

L’influencer ha inoltre pubblicato un articolo all’interno del suo blog Behind the quest in cui parla di Instagram-mafia. Nell’articolo descrive la piattaforma come un sistema marcio e corrotto. Ad un anno da quel famoso articolo, Sara torna a parlare. Iniziamo con il dire che Sara Melotti è una fotografa

che usando Instagram si è creata un giro abbastanza importante di seguaci. Ha lavorato a New York per tre anni, fotografando modelle si è resa conto che lo standard di bellezza che traspariva era irreale. Così ha creato il progetto A Quest for Beauty, fotografando donne di tutto il mondo, chiedendo loro cosa fosse la bellezza.

La Melotti per spiegare il termine giocare sporco, ha nominato il programma Instagress, che metteva like e commenti ai suoi post in modo che venisse pubblicizzato il suo profilo. Ha iniziato a fare parte di alcune chat di gruppo in cui si venivano appositamente chiesti like e commenti che anche lei stessa doveva lasciare. L’algoritmo della piattaforma, premia i contenuti con molti like e interazioni, diventando così uno strumento di marketing. Il consiglio della fotografa a tutti gli artisti è quello di crescere con le proprie forze, senza ricorrere a metodi che richiedono sempre più sforzi da parte degli utenti stessi.

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Pubblicato da
Veronica Boschi