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Smartphone in acqua: cosa fare e cosa non fare per rianimarlo completamente

L’estate si avvicina ed il rischio che il nostro smartphone vada a finire inavvertitamente in acqua è dietro l’angolo. Ed è subito panico. Ma non temete. Se il vostro telefono è finito in acqua esistono delle soluzioni. Ma prima di vedere cosa fare sarebbe meglio capire che COSA NON FARE per peggiorare ulteriormente la situazione.

 

Smartphone in acqua: ed ora cosa NON faccio

Acclarato che lo smartphone è finito in acqua prendiamo un bel respiro e manteniamo la calma. Leggiamo poi con attenzione quanto segue.

  • Non accendiamo il telefono. Non utilizziamolo in nessun modo. NO ad app, chiamate, SMS, navigazione e quant’altro.
  • Non premiamo alcun tasto fisico
  • Non scuotiamolo tentando di far fuoriuscire l’acqua, ma muoviamolo il meno possibile.
  • Non lo smontiamo, visto che oltre ad invalidare la garanzia potremmo causare ulteriore problemi se siamo inesperti
  • Non soffiamoci sopra o utilizziamo phone fonti di calore nel tentativo di “asciugare i circuiti”, visto che l’acqua potrebbe penetrare ancor più in profondità
  • Non esponiamolo al calore del microonde e non provate chiudiamolo nel frigorifero (incredibile! ma succede anche questo)

Fatto questo (o meglio NON fatto questo) assicuriamoci di provare il tutto per tutto per dare nuova vita al nostro beneamato telefono. Vediamo quindi che cosa fare.

 

Smartphone in acqua: Cosa Fare

Se hai resistito con successo alla tentazione di prendere in mano il tuo asciugacapelli e di accendere il telefono è tempo di intervenire in maniera mirata e tempestiva per recuperare lo smartphone finito in acqua.

  • Spegniamo lo smartphone in caso sia ancora acceso
  • Mettiamo il telefono in posizione verticale.
  • Rimuoviamo l’eventuale cover di protezione e la cover batteria posteriore.
  • Estraiamo la microSD e la/le SIM card dagli appositi slot.
  • Rimuoviamo la la batteria (se removibile).
  • Tamponiamo con un panno l’interno del telefono.
  • Se l’acqua è entrata in profondità usiamo un’aspirapolvere
  • Mettiamo il telefono ancora umido in un sacchetto pieno di riso o di gel di silice. Queste componenti sono appositamente idonei ad assorbire i liquidi, per quanto strano possa sembrare in questo contesto.
  • Se disponiamo di un sacchetto deumidificante usiamolo
  • Lasciamo il dispositivo nel riso per un paio di giorni prima di accenderlo (verifichiamo se c’è ancor acqua)
  • Inseriamo quindi la batteria ed accendiamolo controllando che tutto funzioni a dovere. Proviamo ad ascoltare un po’ di musica (verifica audio) e guadare un video (verifica display) interagendo anche con i comandi o lanciando un test per i pixel.
  • Se il telefono non si accende, proviamo a ricaricarlo. Se anche dopo la ricarica il telefono non si accende, la batteria potrebbe essere stata danneggiata dall’acqua. Ma prima di acquistarne una nuova lasciamola asciugare per altre 24 ore.
  • Se siamo riusciti ad accendere il telefono, monitoriamolo per qualche giorno verificando eventuali anomalie non riscontrate prima.
  • Se dopo un paio di giorni non siamo riusciti a riavviarlo in alcun modo, non resta altro da fare che portarlo a malincuore in un un centro assistenza.

Si tratta di una situazione comune per tutti quei dispositivi che non riportano in dote la caratteristica di impermeabilizzazione basata su Standard IP68. Samsung, ad esempio, garantisce che per i suoi ultimi top di gamma si preveda un sistema che mantenga integro il device nonostante cadute in acqua fino ad 1.5 metri per un’esposizione di 30 minuti. Il tutto senza rinunciare ad un design impeccabile.

Quante volte ti è capitato di fare un selfie al mare per mandare poi in pensione il tuo telefono? Meglio puntare su un modello protetto o, in alternativa, segui la trafila di cui abbiamo appena parlato. Ti è mai successa una situazione simile? Hai poi risolto? Faccelo sapere.

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Pubblicato da
Domenico