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Android, numerose app per bambini raccolgono più informazioni di quanto dovuto

Android, più 3300 app per bambini violano la privacy

Per quanto Google si stia forzando di rendere Android più sicuro, anche sul punto di vista delle app, il lavoro da fare è ancora tanto. La privacy è spesso violata, ma la colpa non è da attribuire a loro, almeno direttamente, come nel caso di Facebook. La maggior parte delle volte sono gli sviluppatori di terze parti a sfruttare le piattaforme che usano e anche il sistema operativo del robottino verde è vittima di quest’ultimi. Un recente studio ha mostrato come 3.337 applicazioni orientate alla famiglia e ai bambini, raccolgano in modo improprio i dati dei bambini.

Violazione delle leggi

Questo comportamento viola una legge che negli Stati Uniti è conosciuta come legge COPPA la quale limita la raccolta dei dati per i minori di 13 anni. Anche se non tutte mostravano una violazione evidente, tutte avevano un comportamento alquanto discutibile. Guardiamo alcuni numeri dell studio:

  • 5.855 sono le applicazioni prese in esame;
  • 281 sono quelle che hanno raccolto dati senza chiedere il permesso;
  • 1.110 sono quelle che condividevano le informazioni con terze parti;
  • 2.281 sono quelle che violavano i termini di servizio di Google.

Altri dati parlano che il 40% di queste app, condividevano le informazioni senza usare un metodo sicuro il che permette ad altri di rubarle a loro volta. Il 92% delle app che invece avevano un collegamento a Facebook non usano il flag per identificare l’utilizzo per i bambini con età inferiore a 13 anni. Lo scopo prende in esame, come detto, solo la piattaforma Android. Non è chiaro quanto di queste operino anche su iOS.

Lo studio portato avanti da AppBrain ha usato un strumento automatizzato che potrebbe tornare utile a compagnie come Google. Per la grande G risulta assai complicato esaminare tutte quello che è presente sul Play Store. Il problema è che c’è bisogno comunque di un controllo manuale per accertarsi che stiano effettivamente violando il regolamento.

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Pubblicato da
Giacomo Ampollini