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Uber vuole stupirci: accordo con Jump per bici elettriche a noleggio

Uber si sta diversificando con l’acquisto di una startup per promuovere il noleggio di biciclette elettriche Jump. Nessun dettaglio finanziario della transazione è stato divulgato in veste ufficiale. Bloomberg riporta che Uber ha finito col pagare oltre 100 milioni di dollari per l’accordo.

Nata originariamente come rivenditore di biciclette nel 2010 da Ryan Rzepecki, la società di New York City sta ora considerando una grande espansione europea un anno dopo la transizione ai noleggi B2C. Rzepecki – il CEO – suggerisce che l’azienda evolverà il suo servizio in molti altri mercati a partire dal prossimo anno.

Il Sig. Rzepecki ha dichiarato che ci sono stati vari colloqui per collaborare con altre aziende. Tra l’altro, Uber aveva già ammesso di non avere grandi aspettative sulla probabile partnership. Pare che la compagnia integrerà alcune delle tecnologie di Jump nelle proprie soluzioni come continuazione dei suoi sforzi per passare ad essere una “piattaforma multi-modale“.

Uber ha deciso di collaborare con Jump per un servizio innovativo di bici elettriche a noleggio fin’ora non ancora realizzate dall’azienda

Jump dovrebbe mantenere il proprio nome e marchio, nonostante entrerà a far parte della famiglia aziendale di Uber e riferirà direttamente a Dara Khosrowshahi, CEO di quella che è ancora considerata la startup più preziosa al mondo. L’acquisto di Jump è in linea con la strategia di diversificazione di Uber che ha portato all’introduzione di servizi come UberEats e Uber Health. L’azienda con sede a San Francisco ha anche sperimentato soluzioni di navigazione navale da almeno metà del 2015 ed è probabile che continui ad espandere le sue attività a più settori in futuro.

Un modello di business diversificato che è più probabile che consenta una sostenibilità a lungo termine è qualcosa su cui Uber si sta ora concentrando in modo aggressivo, probabilmente per fare appello agli investitori futuri. Khosrowshahi afferma che l’azienda sta prendendo di mira un’offerta pubblica iniziale per il 2019, ma rimane orientata verso tecnologie per autovetture. Jump continuerà a operare come ha fatto finché Uber non l’assorbirà completamente nel proprio marchio.

 

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano