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WhatsApp e Facebook: utenti in pericolo, ecco il perché e come difendersi

La rivoluzione e l’innovazione tecnologica sono senza ombra di dubbio fattori di crescita economica, con effetti positivi sul PIL, sui consumi e sull’occupazione. I social network ad esempio, nonostante riescano ad abbattere i confini geografici, non garantiscono reali rapporti simmetrici e di condivisione.

Il sistema sociale, cioè, è caratterizzato da asimmetria informativa intesa come condizione in cui atti e fatti sono condivisi soltanto parzialmente e che dunque i vertici dei social hanno maggiori informazioni rispetto al resto della collettività, traendone non solo vantaggio, ma avendo l’opportunità di omettere dati e notizie non poco significativi e che sicuramente li metterebbero in cattiva luce.

La privacy

La privacy è, negli ultimi tempi (ma avrebbe dovuto esserlo già da tanto), una delle priorità degli utenti che continuamente sono esposti a rischi; prerogativa che soltanto dopo lo scandalo di Analytica Cambridge, ha assunto un ruolo fondamentale nella vita degli individui.

Cosa c’è da sapere per Whatsapp

Su Whatsapp, tra le diverse impostazioni che l’app è in grado di fornire, vi è la possibilità di rendere la propria immagine del profilo, visibile soltanto ai propri contatti. Quando però si è all’oscuro di queste informazioni o quando non si da la giusta importanza ad azioni tanto piccole, quanto significative, chi è in possesso del numero telefonico, semplicemente salvandolo in rubrica, può accedere facilmente all’immagine. E la privacy?

E per Facebook

Spesso si inseriscono informazioni personali, forse troppo, sul web, come recapiti telefonici ed indirizzi per essere facilmente reperibili dalle persone interessate. Inconsapevolmente, però, si innescano dei meccanismi non molto sicuri per la vita di ciascuno.

Precedentemente infatti, era possibile inserire nella barra di ricerca di Facebook, il numero telefonico interessato per poter risalire all’intestatario (qualora lo abbia utilizzato in fase di registrazione o successivamente) così da essere facilmente identificato; funzione che ad oggi non è più disponibile (per fortuna).

Oltre questo, vi sono delle funzionalità di Facebook dove è possibile scaricare un file in cui sono presenti tutte le informazioni personali e le foto che sono state condivise pubblicamente, o privatamente in chat. Un vero e proprio riassunto della propria vita dall’iscrizione sul social network. Il vero problema sta nel poter reperire, in questo file, informazioni estratte dal proprio smartphone come chiamate ed sms in entrata ed in uscita nel corso degli anni; il rischio vero e proprio si verifica qualora questi dati vadano in possesso di chi non dove, come ad esempio uno sconosciuto.

Insomma in una società in cui le libertà fondamentali con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale, vengono tutelate solo dopo scandali che ledono i propri diritti, partecipare attivamente alla propria sicurezza, rappresenta sicuramente uno dei primi passi verso la realizzazione e globalizzazione in termini di garanzia della privacy.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario
Tags: whatsapp