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Telegram dovrà fornire al governo russo l’accesso alle conversazioni degli utenti

Telegram ha perso il ricorso contro il governo russo

Il governo russo ha sempre cercato di tenere d’occhio le comunicazione elettroniche che avvengo all’interno del paese. Col fatto che è stato rieletto presidente Putin le cose non sono cambiate e Telegram dovrà fare a sfavore di uno dei suoi punti di forza. La società che l’ha sviluppata è infatti sempre stata orgogliosa di aver mantenuto le conversazioni dei suoi quasi 10 milioni di utenti al sicuro.

Così ha deciso la Corte Suprema

L’applicazione, come tante altre del suo genere, usa la crittografia per tenere le informazioni al sicuro. Telegram sarà costretta a fornire la chiave per decodificare il tutto al governo russo dopo aver perso il ricorso presente nel paese. Tutto questo a causa delle leggi firmate dal presidente per contrastare il terrorismo che tra l’altro da poteri al governo di invadere la privacy dei cittadini come e quando vuole.

In ogni caso, la core suprema si è fatta valere anche sfruttando un attacco terrorista dell’anno scorso. Questo attacco era stato pianificato anche usando la suddetta applicazione

. Da allora, il servizio di sicurezza federale ha chiesto più volte a Telegram di condividere le sue chiavi crittografiche per impedire ulteriori attacchi del genere leggendo le conversazioni degli utenti. Tra l’altro, è stato usato anche un piccolo sotterfugio. Le informazioni private sono difese dalla costituzione, ma secondo il governo avere le chiavi non sarebbe una violazione di tale diritto. In sostanza stanno dicendo che hanno le chiavi di casa tua, ma non le vogliono usare, sempre se tutto rimane tranquillo.

Come riportato da Android Authority, Telegram è appena riuscita a raccogliere 850 milioni di dollari dagli investitori e prevedere di raccoglierne altri 1,7 miliardi. Questi soldi saranno usati per costruire una rete Blockchain per la criptovaluta Gram. Questo avvenimento però potremmo creare una battuta d’arresto per il progetto, ma la società non ha ancora commentato in merito.

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Pubblicato da
Giacomo Ampollini