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“Phubbing”, l’atteggiamento che deteriora le relazioni personali

Il “phubbing” è la pratica che una persona compie quando ignora gli interlocutori che sono fisicamente di fronte a lui per preferire l’interazione con il suo cellulare, un atteggiamento che può deteriorare i rapporti personali. Questo comportamento – che non è limitato all’uso di telefoni ma include anche tablet e altri dispositivi elettronici portatili – è un fattore che favorisce l’isolamento e genera problemi di interazione sociale.

Il ricercatore del Centro di Ricerca e Innovazione dell’Information Technology and Communication (Infotec), Evelyn Téllez, ha spiegato che “i dispositivi elettronici ci connettono di più a coloro che sono lontani e allo stesso tempo ci disconnettono da quelli che ci sono vicini“.

Come nasce il “phubbing”

Il termine “phubbing” nasce dalla congiunzione delle parole “phone” e “snubbing”, rispettivamente telefono e ignorare. La pericolosità di questo fenomeno è l’incoscienza che genera, dato che “le persone vittime del phubbing non esprimono il loro disagio per essere ignorate dal loro interlocutore, ma hanno una sensazione negativa di abbandono quando qualcuno le ignora per controllare il suo telefono

“.

Il comportamento può trovare una spiegazione della sua origine in una mancanza di istruzione da parte delle persone nel modo in cui la tecnologia dovrebbe essere utilizzata. Lo specialista ha insistito sul fatto che, da giovanissimi, i bambini imparano questo comportamento dai loro genitori e ciò significa che assimilano che è giusto ignorare i presenti in una conversazione. “I genitori danno i telefoni o i tablet ai bambini perché vogliono stiano zitti mentre gli adulti comunicano con un’altra persona e ignoriamo i bambini, e a loro volta imparano a ignorarci“, ha spiegato.

L’attrazione principale di uno smartphone – e alla quale deve il suo potere di distrazione – è la connessione a Internet. Secondo i dati di numerosi studi, oltre il 90% delle persone accede alla rete utilizzando uno smartphone. Lo studio afferma, inoltre, che il tempo medio giornaliero trascorso da una persona connessa a Internet è di otto ore, ovvero 47 minuti in più rispetto al 2016, delle quali quasi tre ore sono trascorse sui social network.

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Pubblicato da
Federica Vitale