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Facebook, un nuovo modo per combattere le Fake News

La lotta alle Fake News è diventata di fondamentale importanza per i social network. Di per sé una falsa informazione creata ad hoc per far infiammare gli animi è pericolosa, ma essere considerati il mezzo con il quale queste notizie vengono diffuse risulta essere un pesante danno d’immagine. Facebook ha capito che il sistema che stava usando non era efficace, così ne ha pensato ad un altro.

Combattere la disinformazione con l’informazione

Il metodo che finora era stato usato è quello di usare “Flags” per segnalare i post considerati malevoli, ma da adesso non più. A partire da oggi la società usare un sistema fatto di articoli correlati il cui scopo è di contestualizzare maggiormente quella che può essere una notizia falsa per far venire alla luce le parti più controverse.

Dopo un anno di test, la società ha scoperto che spesso gli articoli “Flaggati” consolidavano le credenze di una persona. Oltre a questo era un sistema lento e poco funzionante. Una notizia richiedeva due controllori che ci impiegavano circa 3 giorni

e in caso di informazione parzialmente false o non dimostrate il sistema falliva.

Con il nuovo sistema invece Facebook ha notato che anche se le visite sull’articolo principale non cambiavano, le condivisioni invece diminuivano. Questo grazie agli articoli correlati che mitigavano le false informazioni del primo articolo fornendo altri punti di vista.

Un’altra fatto positivo di questo sistema è la velocità con cui si controllano gli articoli in quanto basta solo un “check” e non più due.

L’altro sistema che Facebook ha voluto usare nella guerra alla disinformazione è il taglio dei profitti. La maggior motivazione dietro a questi articoli falsi era di ragione finanziaria. Abbassandoli il profitto si è visto una diminuzione di questi articoli, mentre per chi si dimostra recidivo venivano completamente demonetizzati.

Facebook continuerà in questa lotta cercando anche di capire in che modo gli utenti decidono se le informazioni sono accurate o meno. Di sicuro questa nuova mossa si può considerare già un successo.

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Pubblicato da
Giacomo Ampollini