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Huawei parla di intelligenza artificiale nel futuro della User Experience

Viviamo in un mondo immerso nella tecnologia, siamo multimediale, ipermediali, e molti apparecchi tecnologici sembrano prolungamenti dei nostri arti, sempre con noi e impossibili da togliere. Questo boom tecnologico è iniziato negli anni 90 e c’è stato in particolar modo dagli anni 2000 in poi, motivo per cui le ultime generazioni vengono definite come generazioni di individui nati nella tecnologia, più di chiunque altro in passato, e sono anche i migliori a comprenderla e usarla, appunto perché immersi in essa.

La tecnologia indubbiamente si è rivelata utile, essenziale persino, o comunque di supporto, ci ha permesso di fare e scoprire cose a volte necessarie; però allo stesso tempo si è rivelata una specie di figura nemica per l’essere umano, perché un suo uso inappropriato può portare anche a conseguenze notevoli sull’individuo stesso. Si può essere influenzati talmente tanto dal mondo della tecnologia, con i suoi aggeggi e apparecchi di ogni giorno, da diventarne dipendenti, persino succubi. In questi casi la vita quotidiana è in gran parte fatta di interazioni con svariati tipi di tecnologie, utilizzate anche quando non necessarie, e in mancanza di essere si percepisce una specie di astinenza, che può portare anche a delle modificazioni del carattere.

Insomma, la tecnologia è un’arma a doppio taglio, a volte benevola a volte tutt’altro che tale. Tra le sue caratteristiche si parla di intelligenza artificiale, ossia un’intelligenza simile a quella degli esseri umani ma artificiale in quanto appunto non preveniente dall’uomo ma da apparecchiature del mondo tecnologico. Ci sono pareri differenti e talvolta molto contrastanti a riguardo, infatti c’è chi ritiene che le tecnologie possano essere intelligenti quanto l’uomo, persino di più e chi ritiene che queste apparecchiature per quanto intelligenti, a volte anche di più su determinate cose, non saranno mai allo stesso livello dell’essere umano la cui caratteristica ineguagliabile e peculiare è proprio il suo essere dotato di intelligenza. Questa disciplina viene fortemente dibattuta in diatribe tra scienziati e filosofi, in quanto presenta aspetti prettamente etici che creano diatribe.

Cos’è dunque l’intelligenza artificiale? L’intelligenza artificiale (IA) è una disciplina nello specifico di ambito informatico, la quale permette di ideare, sviluppare e creare sia software sia hardware in grado di avere prestazioni che agli occhi altrui sembrano appartenenti ad un essere umano e non ad un qualcosa di robotizzato, automatizzato. Tra i modi di agire sviluppati con l’intelligenza artificiale se ne distinguono quattro tipi: agire umanamente: il risultato in questo caso è dovuto al sistema intelligente e non è facile distinguerlo dall’agire umano, pensare umanamente: con questo processo il sistema di intelligenza artificiale risolve un problema seguendo gli algoritmi prettamente tipici dell’essere umano, agire razionalmente: in questo caso il sistema di intelligenza artificiale cerca di ottenere prestazioni elevate secondo le indicazioni date,  pensare razionalmente: il processo artificiale del sistema intelligente risolve un problema secondo procedure per lo più di impostazione logica.

Avendo stabilito in grandi linee cosa si intende per intelligenza artificiale, come procede e di cosa si occupa, possiamo adesso stabilire il rapporto che essa ha con l’azienda Huawei, di origini cinese e fondata a Taipei e sempre più diffusa in almeno il 30% della popolazione mondiale totale.

Per la prima volta, infatti, Huawei ha costruito un telefono dotato di processore Kirin 970 dotato di algoritmi tipici dell’intelligenza artificiale. Grazie a questa introduzione di un sistema intelligenza all’interno di uno smartphone, i dati non occuperanno più lo spazio sulla CPU o sul GPU, né dovranno passare tramite i server remoti. Sicuramente con questa tattica rivoluzionaria Huawei potrà molto probabilmente conservare il suo primato di secondo rivenditore di smartphone in tutto il mondo. Questa notizia rivoluzionaria ci è giunta durante una conferenza, organizzata dall’IFA. In questa occasione Huawei ha svelato l’esistenza di Kirin 970, questa sua capacità e tutte le sue caratteristiche innovative, che verranno presentate per la prima volta con il modello Huawei Mate 10, la cui presentazione avverrà il 16 ottobre presso Monaco.

Kirin 970 è una sorta di acerrimo rivale per i modelli di CPU da 10 nanometri di Snapdragon della Qualcomm e soprattutto il modello 835 Exynos 8895 della Samsung. Huawei, quindi, batte questi rivali e non solo, introducendo accanto alle unità già esistenti, anzi in sostituzione di essere, una NPU ossia neural processing unit (unità di processamento neurale), cioè sistemi intelligenti che stravolgono la concezione di elaborazione dei dati, per quanto riguarda le analisi richieste da alcune app delle immagini, del riconoscimento vocale, e così via.

Kirin 970 non elabora i dati diversamente, per lo più gli elabora in modo più efficiente e rapido. Infatti con questo processore innovativo non ci si rivolgerà più a CPU e GPU che faticano di più nel compiere determinate operazioni, perché i dati potranno essere elaborati da algoritmi più potenti in quanto dotati di IA, cioè intelligenza artificiale, e non è una caratteristica da sottovalutare. In questo modo sarà anche possibile risparmiare energia il più possibile sul dispositivo, perché le energie verranno ottimizzate, e il processo sarà talmente efficace e immediato da impedire anche la compromissione della privacy perché i dati soggetti ad elaborazione non andranno a finire ovunque, come può accadere con CPU e GPU. Un altro aspetto a favore della NPU è il supporto che fornisce riguarda la traduzione simultanea delle azioni svolte e il modo in cui si manifestano sul proprio dispositivo. Ad esempio, se si sta scattando una foto ci sarà la possibilità di modificarla eventualmente in tempo reale, e non successivamente dalla galleria, oppure sarà possibile potenziare il comportamento delle app senza andare a discapito della batteria, inoltre si potrà rispondere a determinati comandi vocali senza aver bisogno di una connessione dati, ecc. Lo scopo degli sviluppatori di Kirin è quello di far adattare tutti a questa innovazione in breve tempo, rendendo questo processore affidabile e acquistabile senza esitazioni.

Ovviamente, è impossibile sapere come andrà la presentazione che ci sarà a Monaco e tanto meno ci è possibile sapere come andrà l’andamento delle vendite dei prodotti dotati di questo processore, però Huawei si augura che si riesca a cogliere la grandezza e importanza di questa scoperta, portandola nella nostra vita quotidiano grazie all’acquisto dei loro prodotti che ne sono dotati.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario
Tags: huawei