Uno dei tabù di McDonald’s è la consegna a domicilio. A differenza delle comuni pizzerie, rosticcerie e fast food che troviamo sotto casa, la catena americana non ha mai cavalcato questa ipotesi. Sino ad ora chi voleva mangiare un BigMac o un McChicken era costretto a rivolgersi in loco, o al massimo in uno dei tanti McDrive. Le cose stanno per cambiare, almeno in Inghilterra, grazie ad una partnership del colosso con Uber.

Il servizio di trasporto californiano offrirà a tutti i clienti di McDonald’s l’opportunità di ricevere un panino o un intero menù direttamente a casa propria, sfruttando proprio i tanti “tassisti” sparsi su tutto il territorio britannico. Condizione indispensabile per avere la consegna a domicilio sarà quella di rispettare la distanza massima tra il proprio appartamento ed il ristorante che non deve superare 1,5 miglia (circa 2,8 chilometri).

Gli ordini saranno inoltre disponibili dalle prime ore del mattino (dalle ore 7, quando McDonald’s mette a disposizione anche le colazioni) sino alle due di notte. In un primo momento saranno 32 i locali coperti dalla consegna a domicilio (22 a Londra ed altri dieci sparsi tra Leeds e Nottingham).

Per McDonald’s si tratta di una prova importante per valutare un ulteriore settore di sviluppo, cercando di abbattere anche l’ultimo muro dei suoi servizi. Per Uber si aprono le porte di una partnership fondamentale per rendere ancor più efficiente (anche a livello di immagine) il suo processo di crescita.

VIAtelegraph
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