Scienza e Tecnologia

Come colonizzare Marte nel 2033

Il futuro è arrivato molto tempo fa e questo perché gli astronauti si stanno già preparando a viaggiare per 48 milioni di chilometri, senza biglietto di ritorno. L’obiettivo è quello di colonizzare Marte e dare una seconda possibilità all’umanità.

Da tempo, la motivazione e la tecnologia stanno rendendo possibile la realizzazione di questo progetto. Un termine potrebbe essere il 2030. E tante sono le agenzie spaziale al lavoro su questo sogno di colonizzazione del pianeta rosso.

Uno su tutti è il miliardario Elon Musk, il quale sta finanziando missioni di prova sul razzo SpaceX, quello dell’azienda fondata nel 2002. Musk è convinto che andare su Marte sia di importanza fondamentale per la sopravvivenza del genere umano e, pertanto, contribuisce con ingenti finanziamenti alla realizzazione di questo viaggio, insieme ad altri investitori privati.

Gli astronauti della NASA, ne frattempo, stanno operando alcuni test di prova in ambienti poco ospitali, come ad esempio in rifugi vicino a vulcani non attivi per acclimatarsi e abituarsi a ciò che si potrebbe trovare sulla superficie dura e inospitale di Marte.

Lanciare ogni razzo richiede grossi dispendi di risorse e il margine di errore deve essere limitato. E la sfida più grande è quella di scendere dalla nave senza distruggerla e avere la possibilità di resistere in quell’habitat e sopravvivere. Nessuna atmosfera, infatti, a protezione dell’uomo. La radiazione è pericolosa e non vi è alcun margine di presenza di attività cosmica. Vivere su Marte è però possibile, quanto non inevitabile, ma non sarà facile. Gli astronauti saranno considerati dei veri e propri pionieri, i quali dovranno imparare a crescere in un terreno inospitale. Proprio come fa Matt Damon nel film The Martian, che lo vede appunto protagonista in una missione di approdo ed esplorazione del pianeta rosso. Il loro, dunque, sarà un grande sacrificio per l’umanità.

Un equipaggio che potrebbe essere formato sia da uomini che da donne, il cui principale istinto, oltre quello di sopravvivere, dovrà essere anche quello di un assoluto affiatamento per una convivenza forzata alla volta dell’ignoto.

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Pubblicato da
Federica Vitale