Editoriale

Dark Web e terrorismo: quale il loro legame

Dove si organizzano i terroristi?

Ogni giorno assistiamo ad un vero e proprio bollettino di guerra riguardo le attività terroristiche nel mondo. In molti associano la loro organizzazione al Dark Web ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le reti anonime come Tor e I2P  non sono i luoghi informatici preferiti dalle organizzazioni terroristiche.

Lo sostengono diversi studi a riguardo. D’altra parte, le forze dell’ordine e i servizi segreti temono giustamente che il rafforzarsi dello Stato Islamico possa essere associato ad un uso crescente delle reti anonime e del fatto che queste rendono le indagini difficili.

Poche ore dopo gli attacchi di Parigi del 13 novembre 2015, gli esperti di sicurezza hanno trovato sulla rete Tor un nuovo hub di propaganda. Il sito includeva la traduzione in inglese, turco e russo di contenuti condivisi dai membri del Daesh, legati proprio agli attacchi di Parigi. Gli esperti hanno notato un post che spiegava la necessità di creare un nuovo hub per la propaganda. Probabilmente, questa è la risposta alle numerose operazioni contro altri siti web utilizzati dall’ISIS, sequestrati dalle forze dell’ordine e seguiti da hacktivisti on-line.

Secondo uno studio condotto da Daniel Moore & Thomas Rid, e dal titolo “Cryptopolitik e la Darknet“, i terroristi e i gruppi radicali difficilmente utilizzano darknet. I ricercatori hanno sviluppato un web crawler che ha permesso loro di analizzare e classificare circa 300 mila servizi nascosti sulla rete Tor. Gli esperti hanno spiegato che i terroristi preferiscono condividere i contenuti propagandistici sul Web consueto al fine di raggiungere un pubblico più ampio, compresi i terroristi aspiranti e i curiosi interessati alle attività dei gruppi radicali.

Un altro problema, quando si tratta di reti anonime, è quello riguardante la loro non stabilità e frequente lentezza. Attenzione, questo non significa che i terroristi non usino il Dark Web: al contrario, gli esperti hanno evidenziato che i militanti di gruppi come l’ISIS comunemente usano Tor per rendere anonima la navigazione proprio su Internet. “La propaganda che corre sul darknet

è rigidamente limitata, anche perché i principianti possono essere scoraggiati dalla ‘illegalità’ nella fase iniziale, al contrario di un più semplice e curioso Googling”, si legge nello studio. “I servizi nascosti, in secondo luogo, spesso non sono stabili o abbastanza accessibili per una comunicazione efficace; altre piattaforme sembrano soddisfare le esigenze di comunicazione. I militanti islamici usano comunemente il browser Tor su Internet“.

I ricercatori hanno notato che i jihadisti on-line non sono molto attivi. Ad esempio, sulla rete Tor è molto difficile trovare contenuti estremisti. “Un dato degno di nota è stata la nostra conferma della quasi assenza di estremismo islamico sui servizi nascosti di Tor, con meno di una manciata di siti attivi”, afferma ancora lo studio.

I terroristi usano il web per la propaganda e il reclutamento: due obiettivi facilmente massimizzati utilizzando piattaforme social media come Twitter e Facebook. La ricerca, infatti, conferma che il Dark Web ospiti una parte significativa dei servizi utilizzati dalle organizzazioni criminali per proporre i loro prodotti e servizi, tra cui “la droga, la finanza illegale e la pornografia spesso affiancata alla violenza sui bambini e sugli animali”. 1.547 dei 2.723 siti attivi del Dark Web analizzato dai ricercatori sono stati utilizzati per servizi di illeciti.

Probabilmente, nei prossimi mesi, un numero crescente di servizi nascosti sarà gestito da organizzazioni terroristiche, soprattutto per la propaganda e la condividere di applicazioni e servizi.

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Pubblicato da
Federica Vitale