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Le onde elettromagnetiche dello smartphone fanno davvero male?

Onde elettromagnetiche, ecco una breve guida per scoprire quali sono i rischi per la salute e come difendersi

Onde elettromagnetiche e radiazioni in genere sono tra i problemi più rilevanti conseguenti allo sviluppo tecnologico. Con questa breve guida faremo un po’ di chiarezza sui vari termini utilizzati dai mass media sull’argomento e scopriremo i rischi per la salute e le contromisure da adottare.

Lo sviluppo aggressivo della tecnologia, unito all’ampia diffusione, durante gli ultimi decenni, nel nostro paese di impianti sia a bassa frequenza (elettrodotti), sia ad alta frequenza (infrastrutture per le telecomunicazioni, impianti radar, stazioni radio base per la telefonia mobile) hanno comportato la nascita del problema dell’inquinamento da radiazioni non ionizzanti.

Le radiazioni non ionizzanti (in inglese NIR – Non Ionizing Radiactions) rappresentano qualunque tipo di radiazione elettromagnetica il cui meccanismo primario di interazione con la materia non è quello della ionizzazione. In altre parole, sono quelle radiazioni che pur non essendo in grado di rompere i legami tra le molecole, si rivelano potenzialmente lesive per l’organismo umano.

Da questo tipo di radiazioni, dunque, nascono i cosiddetti “danni elettromagnetici“, vale a dire quei danni causati da onde elettromagnetiche o da oggetti di uso quotidiano (PC, Smartphone, elettrodomestici). I problemi derivanti da questo tipo di onde possono, in teoria, rappresentare una seria minaccia per la salute della popolazione. Tuttavia, a livello medico-scientifico la sicura nocività di queste radiazioni elettromagnetiche è ancora in fase di discussione; anche se si pensa che esposizioni prolungate a livelli molto bassi possano comunque causare gravi malattie come il cancro.

Onde elettromagnetiche, attenzione ai bimbi

I bambini di età inferiore a 6 anni sono i soggetti più colpiti dalla nocività dei campi elettromagnetici, a causa della loro piccola statura e delle loro caratteristiche morfologiche. Infatti, secondo recenti studi, le radio-frequenze potrebbero avere effetti sullo sviluppo delle funzioni cognitive (memoria ed attenzione) ed il benessere dei più piccoli. Il nostro consiglio, quindi, è di limitare (almeno in casa) l’esposizione dei nostri bimbi a queste frequenze.

L’art. 32 della Carta Costituzionale italiana recita: « La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. » Sebbene i fini che portarono il legislatore erano nobile, attualmente quest’articolo non rispecchia in toto il grado di tutela che lo Stato fornisce ai suoi cittadini, almeno per quanto riguarda la problematica dell’inquinamento elettromagnetico. I bambini e gli adulti potrebbero essere a rischio e bisogna essere consapevoli che la mancanza di certezza scientifica assoluta riguardo il rischio di danno non deve servire da pretesto per rinviare l’adozione di misure adeguate ed effettive, dirette alla tutela ed alla salvaguardia della salute umana.

Onde elettromagnetiche, quali sono le più dannose?

Le onde elettromagnetiche possono essere classificate in due gruppi principali: extremely high frequency (EHF – ad alta frequenza) ed extremely Low Frequency (ELF – a bassa frequenza).

Per quanto riguarda il primo tipo, i rischi derivanti da un’esposizione prolungata da tale tipo di radiazione sono acclarati. Nonostante ciò non esse non rappresentano un serio problema per la salute umana, in quanto vengono utilizzate solo in luoghi estremamente specializzati come ad esempio gli osservatori astronomici, location fortemente distanti dai cuori cittadini. Il vero problema, invece, è costituito dalle radiazioni emesse a bassa frequenza (smartphone, tablet, router, PC), su cui né la ricerca medico scientifica, né la più recente giurisprudenza si è ancora espressa e che potrebbero comportare gravi danni in caso di esposizioni prolungate.

Nel giugno del 2001 la IARC (International Agency for Resarch of Cancer – Agenzia internazionale per la ricerca su cancro) ha inserito i campi ELF, ossia le frequenze tra i 3 ed i 30 Hz) nel gruppo 2B (possibile cancerogeno umano) e nel giugno 2007 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha considerato l’elettrosmog tra le 4 principali emergenze del mondo contemporaneo.

Onde elettromagnetiche, come proteggersi?

Come visto, non esistono ancora studi certi che evidenziano la sicura nocività di tali onde; tuttavia, il nostro consiglio, come d’altronde quello degli studiosi del settore, è quello di limitare l’utilizzo delle nuove tecnologie allo stretto necessario possibile, evitando soprattutto di limitare l’uso (o cattivo uso) dello smartphone in ogni situazione di vita quotidiana. Infine, vi raccomandiamo altresì di riporre quest’ultimo (o inserire la modalità aereo quando possibile) in luoghi lontani dal cuore, la testa o l’apparato riproduttivo, al fine di evitare eventuali problemi salutari.

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Pubblicato da
Gianluca