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Facebook aggiungerà sei emoji invece del pulsante dislike

Dopo i primi rumors, Facebook ha ufficialmente svelato la sua soluzione alle richieste degli utenti per un pulsante “dislike”. E non sarà quel pulsante. Infatti le reazioni ad un post ora potranno essere articolate sotto forma di sei nuove emoji – ognuno delle quali rappresenta un particolare sentimento.

Come già ampiamente annunciato dalla stampa, Mark Zuckerberg aveva manifestato il mese scorso di voler espandere il range delle reazioni ad un post o una foto, oltre il consueto like. In molti avevano pensato a un pulsante “dislike”, anche se agli analisti era apparso improbabile il ricorso ad un tanto “non mi piace”, pena un effetto di disgregazione sociale che a Facebook certamente non avrebbe giovato.

La piattaforma social ha cercato la quadra lanciando la sua soluzione in forma di sei emoji che rappresentano rispettivamente: “Love”, “Haha”, “Yay”, “Wow”, “Sad” e “Angry”.

Le nuove emoji di Facebook

 

Zuckerberg ha detto che la funzione non sarebbe stata integrata nel pulsante “Dislike”, che pure molti utenti hanno chiesto

, dato che un abuso del pulsante “non mi piace” avrebbe causato fenomeni di cyber-bullismo. Eppure il sito stava già esplorando modalità per comunicare alternativi al pulsante “mi piace”, soprattutto davanti a notizie tristi, sconvolgenti, o che causano sdegno.

La via che avrebbe scelto Facebook, dunque, è quella di replicare una serie di “reazioni” espressive, piuttosto che limitarsi al semplice – e talvolta inefficace o no-sense – “mi piace”. Quel pulsante sarà ancora disponibile, ma i nuovi pulsanti staranno a fianco dei pollici su come opzioni extra.

Come già accadeva con il pulsante mi piace, le reazioni appariranno sotto ogni messaggio, nel feed notizie sul cellulare o sul desktop. Il numero di reazioni che ogni messaggio ha ricevuto starà sotto il post: da lì gli utenti saranno in grado di vedere chi ha reagito e come.

Il sito inizierà a testare la funzione in Spagna e Irlanda. Rimane perciò da vedere che uso ne faranno gli utenti e se la sperimentazione si allargherà al resto dell’Unione.

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Pubblicato da
Redazione