La Cina continua la campagna di censura di internet

La Cina non mostra alcun segno di cedimento e continua a migliorare il proprio sistema di censura di alcuni contenuti internet, rendendo ancora più difficile la vita a tutti quegli utenti che cercano una scappatoia in un Paese troppo controllato dal governo.

Un’applicazione che negli ultimi anni ha ricevuto molto successo in Cina è Astrill, un servizio VPN a pagamento che permette ai consumatori di accedere ai siti e ai servizi bloccati dal governo cinese su smartphone o PC. Gli utilizzatori abituali di questo programma si sono visti arrivare sul proprio dispositivo iOS un avviso che li mette in guardia sull’aumento della censura da parte del governo cinese, che va a minare le funzionalità del servizio.

La compagnia, con sede nelle Seychelles, è molto popolare all’interno della Cina. Nella finestra di avviso, Astrill informa gli utenti di essere attualmente al lavoro sullo sviluppo di una applicazione per l’imminente iOS9, che dovrebbe “superare quest’ultimo ostacolo”.

Non è la prima volta che Astrill e altri servizi VPN finiscono nel mirino del governo cinese. Proprio la scorsa settimana, infatti, diversi servizi offerti da questa compagnia sono stati bloccati durante una parata dei militari di Pechino in ricordo della Seconda Guerra Mondiale. La censura messa in atto dalla Cina è andata anche oltre, quando diversi sviluppatori software si sono visti costretti a rimuovere le loro applicazioni caricate su GitHub, dopo ripetute richieste da parte della polizia. GitHub è stato anche sotto attacco DDoS durante l’anniversario della Seconda Guerra Mondiale.

Lo scorso Gennaio, i vari media cinesi hanno annunciato che il Great Firewall, il sistema di censura di internet della Cina, era stato aggiornato. A seguito di questo aggiornamento, diversi servizi VPN sono stati bloccati e hanno ricevuto vari attacchi che si presume arrivassero proprio dalle autorità del governo cinese.

Con tutte queste premesse, la libertà di internet in Cina non è delle migliori. Persino Gmail e Google hanno sofferto di seri blocchi in passato, e la polizia ha messo a punto un nuovo sistema per oscurare i siti web secondo le volontà del governo. Charlie Smith, pseudonimo del co-fondatore dell’organizzazione anticensura Great Fire, ha dichiarato che “l’oscuramento delle informazioni sul web ha subito una forte accelerata da quando il Presidente Xi Jinping è salito al governo nel Novembre 2012.” Ci sono sempre stati attacchi di questo tipo, ma nell’ultimo periodo sembra che la Cina voglia rimuovere praticamente tutto ciò che non rientra nei canoni del governo.
La Cina resta un Paese dalle mille opportunità per molti, soprattutto per le compagnie tecnologiche. La stessa Google vuole rientrare nel Paese con un Play Store ridisegnato e riscritto per rispettare i canoni del governo. Sembra però che non sia un Paese molto ospitale, e sicuramente tutta questa censura non fa che peggiorarne l’immagine.

 

 

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Pubblicato da
Tommaso Calabrese