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Google: in california i primi incidenti delle sue automobili senza pilota

Dal mese di settembre del 2014, Google ha avuto il permesso di far circolare per le strade della California le suo auto (nate in collaborazione con Toyota) ad altissima tecnologia che circolano senza pilota. Dopo alcuni mesi dall’ottenimento dell’autorizzazione a circolare tuttavia, è corretto fare un bilancio.

Al momento 4 incidenti sono stati contati; 3 causati dalle Google car ed una da un’altra auto senza conducente prodotta da Delphi.

Dei tre incidenti provocati dalle Google Car, 2 vedevano come protagoniste le automobili che si stavano “auto-conducendo” mentre il terzo scontro è stato causato da un pilota, presente nell’auto, che aveva recuperato il controllo di quest’ultima.

Google e Delphi però difendono a spada tratta  i loro prodotti, spiegando che questa nuova tecnologia non è stata assolutamente messa in discussione da questa notizia. Il gigante di Mountain View chiarisce che i 3 incidenti che la riguardano sono accaduti a 20 km/h e non per colpa delle sue auto senza pilota.

Sia Google che Delphi tuttavia sono aperte al miglioramento continuo delle automobili autonome soprattutto nei sensori di rilevamento ostacoli, che saranno resi più reattivi ed efficienti.

Google aveva dichiarato sin dall’inizio che l’ “automobile-zero-rischi” non esiste ma, il suo concentrato di sensori, software e fotocamere vuole avvicinarsi a questo concetto.

Intanto, anche Renault inizia a muovere i primi passi in questo settore, dichiarando che i suoi primi prodotti saranno pronti nel 2020-2025. Al momento, come spiega anche l’azienda francese, non esiste un vero mercato per questo settore ma, sarà solo questione di tempo.

Non è da trascurare che le auto comuni montano già sistemi di parcheggio automatico e di mantenimento della velocità di crociera quando si viaggia in autostrada. Affidarsi a delle automazioni quando si è alla guida, non è quindi una novità assoluta per noi. Ma ce la faremmo davvero a lasciar condurre un computer al posto nostro?

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Pubblicato da
Carla Stea