Youtube non riesce a filtrare i contenuti della propaganda Jihadista

Youtube non riesce a filtrare i contenuti della propaganda Jihadista

Google nonostante il suo impegno quotidiano non riesce a filtrare su YouTube i contenuti di propaganda Jihadista visto che nonostante l’impegno dello staff i video sono davvero tantissimi ed è impossibile revisionarli tutti in tempi brevi.

La propaganda Jihadista non si ferma nemmeno su internet e anzi grazie ad esso riesce a raggiungere milioni di persone sparse nel Mondo. Proprio per questo motivo il presidente francese Hollande ha voluto fortemente realizzare una nuova proposta di legge con la quale intende responsabilizzare Google, YouTube, Twitter e Facebook sul tema dell’incitamento all’odio cercando in un certo modo di aumentare i controlli sui vari social.

<<I grandi operatori, e sappiamo bene chi sono, non potranno più chiudere gli occhi se verranno considerati complici di cosa ospitano>> dice lo stesso presidente <<Dobbiamo agire a livello europeo e internazionale per definire un quadro giuridico in modo che le piattaforme Internet che gestiscono i social media vengano considerate responsabili e che possano essere sanzionate>>.

Verity Harding, Public Policy Manager di Google, ieri durante il suo intervento al meeting di Alliance of Liberals and Democrats for Europe presso il parlamento Europeo, ha dichiarato che ogni minuto su YouTube vengono caricati oltre 300 ore di video e che è impossibile controllarli tutti in tempo reale. Lo stesso ha aggiunto: “Sarebbe come filtrare una telefonata prima che sia fatta“.

Gilles De Kerchove, capo dell’antiterrorismo europeo, ha aggiunto che a suo parere sarebbe opportuno che tutti gli Stati forniscano esperti che effettuino il controllo dei siti Jihadisti ai stessi social network specificando anche che realizzare una legge che metta d’accordo industria e politica sia un’impresa mostruosa.

Una grossa mano la possiamo dare anche noi, infatti, è possibile segnalare i video direttamente tramite la piattaforma in modo che vengano verificati da YouTube e cancellati.

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Pubblicato da
Floriana Giambarresi