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FBI: congresso americano contro le sue dichiarazioni sulla crittografia


La scorsa settimana Comey, il boss dell’FBI, ha fatto delle dichiarazioni sulla crittografia applicata da iOS8 e da Android L, definendole quasi fuori legge per alcuni usi che potrebbero derivarne, vediamo cosa ha risposto il congresso alle sue dichiarazioni.

Per chi ama la privacy, ovviamente, non come scusa per commettere atti illegali, ma come diritto di tutti noi, arriva finalmente una buona notizia, anzi, un’ottima notizia, infatti il congresso ha dato torto alle dichiarazioni di Comey, il quale voleva che sia Google che Apple, permettessero una funzione per decriptare facilmente i devices degli utenti, in modo da poter garantire la sicurezza e usare gli stessi come prova in caso di reato, ovviamente, si sperava, non intendessero la possibilità di poter spiare cittadini, come accaduto nello scandalo della NSA di qualche anno fa.
Vi starete chiedendo, quali sono le motivazioni del congresso?
Beh, possiamo tranquillamente indicare il fatto che secondo legge, le aziende che applicano la crittografia ai propri terminali, non sono ovviamente responsabili dell’uso che ne viene fatto, ed è una cosa ovvia, dato che neanche l’azienda che ha prodotto il sistema operativo, in caso di criptazione in alcuni casi non può controllare cosa vi è all’interno del terminale.
Ma non è la sola motivazione, infatti con chiaro riferimento allo scandalo datagate, è stato detto che la criptazione non è altro che la “raccolta di quello che si è seminato”, ossia, che gli utenti ora, dopo che in passato sono stati spiati, fanno molta più attenzione alla privacy e che l’operazione di marketing data dalla criptazione è davvero forte, quindi la possibilità che passi la legge voluta da Comey

, che avrebbe obbligato i due colossi a rendere i devices facilmente decriptabili da parte delle forze dell’ordine, avrebbe possibilità di passare pari a zero, oltre al fatto che ovviamente, le prove su un device, secondo la legge sono davvero irrisorie considerando che la criptazione viene applicata solo al suo contenuto e non quindi alle telefonate, che come sappiamo, viaggiano in chiaro verso l’operatore e sono intercettabili dalle forze dell’ordine, ovviamente, previo “mandato” e indicazione dal giudice se si tratta di un sospetto.
Insomma, l’FBI ora non ha più scuse per criticare la criptazione dei vari device!
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Pubblicato da
Redazione