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Google Glass nei ristoranti, ancora divieti e critiche

Il settore della ristorazione si lamenta già di TripAdvisor ma quanto spesso accade nella più popolare piattaforma dedicata ai viaggi sembra esser nulla se paragonato alle problematiche che stanno sollevando i Google Glass: in un ristorante di New York una ragazza è stata obbligata a togliere i peculiari occhiali di Google per motivi di privacy, ed è subito polemica.

Katy Kasmai racconta di essersi seduta a un tavolo del Feast, un ristorante newyorkese, indossando i Google Glass, ma il personale le ha subito chiesto di togliere il dispositivo poiché poco gradito dagli altri ospiti. Spiega la ragazza che:

Sono stata per la prima volta in questo posto, Feast, a New York City. Mi è stato chiesto di togliere i Google Glass perché i clienti hanno detto in passato di essere preoccupati per la privacy. Non mi era mai successo in un anno con Glass, così me ne sono andata.

Quanto successo dopo ha scatenato diverse polemiche e critiche sul Web, poiché la ragazza ha lasciato una recensione negativa

al ristorante proprio tra le pagine di Google, e diversi altri sostenitori dei Glass hanno seguito il suo esempio lasciando l’amaro in bocca al proprietario del locale, il quale si è lamentato delle critiche pervenute anche da chi non ha mai frequentato il ristorante:

La prima cosa che compare cercando “Feast” su Google è un rating di 3,1 stelle e questo danneggia un ristorante come il nostro. Abbiamo avuto 13 persone, circa la metà di quelle che hanno scritto una recensione, che senza nemmeno mai venire da noi ci hanno lasciato un voto negativo. È un comportamento scorretto e, tecnicamente, una violazione dei termini di utilizzo imposti da Google per le recensioni.

I pareri sui Glass in pubblico sono tuttavia contrastanti: c’è chi è seriamente preoccupato per le implicazioni che potrebbe avere sulla privacy, e c’è invece chi lo sostiene applaudendo anche la scelta di alcuni locali di non bannarlo. Sarà curioso vedere cosa accadrà quando i Google Glass saranno disponibili anche in Italia.

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Pubblicato da
Floriana Giambarresi