PopCorn Time: il Netflix pirata sbarca su Android

Il peggior incubo di Hollywood è appena arrivato sui dispositivi portatili. Stiamo parlando del popolare PopCorn Time, piattaforma di riproduzione, in streaming, di film e serie TV. Una sorta di alter-ego pirata di Netflix. Vediamo come si è comportata Google nei confronti di tale app e scopriamo come funziona.

Premettiamo: “Sono protette ai sensi di questa legge le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.”
Quindi, vedere film pirata, così come scaricare applicazioni a pagamento senza, appunto, pagare ed, in generale, utilizzare materiale protetto da copyright è reato. Il seguente articolo è esclusivamente a scopo informativo.

Time4Popcorn è l’applicazione di Popcorn Time per Android, collegata al grande catalogo pirata che, negli ultimi tempi, sta riscuotendo successo ed ovviamente critiche.

L’applicazione Android è praticamente identica alla versione desktop, con le stesse suddivisioni e la stessa interfaccia, con accesso diretto a programmi TV e film pirata. Proprio come la sua controparte desktop, la versione Android utilizza i flussi torrent

per riprodurre i video.

Il programma pare funzionare bene, anche se alcuni file richiedono un minuto o due di caricamento iniziale. Trattandosi di una Beta, la risoluzione dell’interfaccia non è molto definita ed alcuni elementi, come il cassetto laterale, non funzionano del tutto.

Ovviamente Google ha rimosso Time4Popcorn dal Google Play Store per motivi legati alla “violazione di proprietà intellettuale”. Il programma resta però disponibile per il download su time4popcorn.eu.

L’app è disponibile soltanto in lingua inglese e non per quella italiana ma, probabilmente, arriverà preso su popcorntimeitalia.com

Chissà quanto durerà un servizio del genere: considerando la potenza economica di Hollywood, potrebbe chiudere i battenti molto presto.

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Pubblicato da
Antonino Russo