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HP lavora su due dispositivi, un PC e un tablet, con processore Tegra 4

Ormai è da un po’ che HP cerca di entrare nel mercato dei dispositivi Android ed ha iniziato con il tablet 7 pollici HP Slate disponibile proprio in questi giorni.

Ora è a lavoro su dei dispositivi di fascia alta con processore NVIDIA Tegra 4 di cui abbiamo qualche dettaglio grazie ai soliti benchmark. A quanto pare HP sta lavorando su un tablet 10 pollici e un notebook 21 pollici.

HP SlateBook 10 x2, questo il nome del tablet, dovrebbe essere dotato di un quad-core a 1,8 GHz Tegra 4, Android 4.2.2. Sulla base del nome del dispositivo, potrebbe essere una versione da 10 pollici del notebook HP Envy x2 di Windows.

Il primo dispositivo Android caratterizzato da un chip Tegra 3 è stato l’ASUS Transformer Prime e il dispositivo HP sembra molto simile caratterizzato da un design con tastiera staccabile, ed è il primo dispositivo con chip Tegra 4. L’HP SlateBook 10×2, ha un prezzo al dettaglio suggerito di $ 649, speriamo che HP cerchi di abbassare il prezzo.

L’HP Slate21 AIO sembra sia il nome del desktop con schermo da 21 pollici. Ancora una volta i dettagli sono limitati, ma pare che anche questo sia dotato di un quad-core a 1,8 GHz Tegra 4 e Android 4.2.1. Sulla base del nome del dispositivo, crediamo che lo Slate21 AIO sarà un computer desktop All-in-One da 21 pollici. Anche questo nel nome ricorda l’Asus AiO pc desktop da 27 pollici con doppio sistema operativo Windows/Android.

Non abbiamo visto troppi dispositivi Android progettati per l’esperienza desktop, ma il processore Tegra 4 dovrebbe certamente avere la potenza necessaria a guidare un display di grandi dimensioni. Sarà interessante vedere come si comporterà il nuovo dispositivo Asus e se HP realizzerà un pc con solo Android oppure opterà per il doppio sistema operativo, magari un minimo di originalità non guasterebbe.

Cosa ne pensate delle scelte di HP? Secondo voi un desktop con sistema Android potrebbe essere efficace e allettante per il mercato? Dite la vostra.

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Pubblicato da
Gianni Fiore