Apple ha accelerato la propria strategia per lo sviluppo di componenti interne. A tal proposito, l’iPhone 16e rappresenta un traguardo chiave. Secondo una recente analisi, suddetto modello ha raggiunto il 40% di componenti proprietari. Il dato più alto mai registrato per un iPhone “economico”. È un salto notevole rispetto al 31% dell’iPhone SE 2022 e al 29% dell’attuale iPhone 16. Ciò dimostra quanto l’azienda di Cupertino stia spingendo sull’autonomia tecnologica. Un contributo determinante a tale progresso è il nuovo modem C1 progettato internamente da Apple. Si tratta di un componente fondamentale per l’iPhone 16e, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche economico.
Apple punta sull’autonomia tecnologica
L’implementazione del nuovo modem C1 consente di ottenere un certo risparmio. Quest’ultimo è stimato a circa 10 dollari per unità. Può sembrare una cifra modesta, ma non è così. Se moltiplicata per i 22 milioni di iPhone 16e che, secondo le previsioni verranno spediti nel 2025, il risparmio complessivo si avvicina ai 220 milioni di dollari. Una cifra che giustifica ampiamente gli ingenti investimenti fatti in ricerca e sviluppo. Inclusa l’acquisizione della divisione modem di Intel.
Apple, però, è ancora in una fase di transizione. Nonostante l’efficienza del modem C1, quest’ultimo non supporta ancora la connettività 5G mmWave. Una tecnologia presente solo sui modelli Pro e Pro Max che continuano ad affidarsi ai chip Qualcomm. Eppure, è chiaro che Apple sta preparando il terreno per una migrazione completa ai modem proprietari.
L’iPhone 16e, pur con le sue limitazioni incarna perfettamente la filosofia Apple. Per il dispositivo c’è un controllo totale sulla filiera e l’ottimizzazione dei costi. Il tutto senza compromettere l’esperienza utente. La scelta di non investire in ottiche o sensori proprietari per ora gioca a favore del bilancio. Soprattutto nei modelli di fascia entry-level. Secondo quanto emerso, è evidente che il nuovo iPhone, a dispetto dell’etichetta “economico”, rappresenta un banco di prova per l’indipendenza tecnologica di Apple.