siti per adulti
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha avviato un nuovo procedimento che obbligherà i siti per adulti a implementare meccanismi efficaci di verifica dell’età. La decisione è stata ufficializzata con una delibera del 17 aprile 2025, che apre a un cambiamento significativo per la fruizione di contenuti per maggiorenni online.
In arrivo controlli più severi sull’accesso ai contenuti per maggiorenni
Il provvedimento risponde alla necessità di proteggere i minori dall’accesso a materiale inadeguato e si inserisce in un più ampio piano europeo che mira a regolamentare in modo più stringente l’ecosistema digitale. Le misure previste da Agcom avranno un impatto diretto su tutti i fornitori di contenuti pornografici accessibili dal territorio italiano.
Il nuovo regolamento vieta l’utilizzo di pop-up o schermate statiche in cui l’utente dichiara semplicemente di avere più di 18 anni. Tali modalità, secondo l’Autorità, non garantiscono un controllo reale sull’età, rendendo inefficace ogni forma di filtro verso i minori.
Agcom chiede che i gestori dei siti per adulti adottino sistemi di autenticazione dell’età certi, come ad esempio l’associazione con documenti ufficiali o l’integrazione con identità digitali già verificate. Non è ancora chiaro quale sarà il modello preferito, ma l’obiettivo è introdurre un sistema centralizzato o certificato, che impedisca l’accesso ai contenuti per chi non ha compiuto 18 anni.
L’Autorità sta attualmente studiando le soluzioni applicate in altri Paesi, come il Regno Unito e la Germania, dove sono già presenti sistemi di verifica dell’età con login via eID, SPID o tessere d’identità elettroniche. Una delle ipotesi in discussione è l’utilizzo di un provider terzo certificato che faccia da intermediario tra l’utente e il sito, verificando l’età senza condividere altri dati sensibili.
L’obiettivo dichiarato è quello di garantire la tutela dei minori senza compromettere la privacy degli utenti adulti. Per questo motivo, ogni tecnologia adottata dovrà rispettare il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e garantire che non vengano registrati o archiviati contenuti sensibili.
Una volta approvata la versione definitiva del regolamento, i siti che non si adegueranno rischieranno il blocco dell’accesso dal territorio italiano. Agcom potrà ordinare ai provider di rete l’inibizione del traffico verso i domini che non rispettano le nuove regole.
Il regolamento sarà aperto a una consultazione pubblica prima dell’adozione finale. Agcom ha sottolineato che verranno ascoltate le osservazioni di aziende, associazioni, esperti e cittadini. Si prevede che le nuove regole possano entrare in vigore entro la seconda metà del 2025, con un periodo transitorio per l’adeguamento tecnico dei siti coinvolti.
Il provvedimento potrebbe spingere molti utenti italiani a utilizzare VPN (Virtual Private Network) per accedere ai siti non più disponibili tramite connessione diretta. Le VPN consentono infatti di nascondere la posizione geografica, aggirando i blocchi territoriali imposti dalle autorità nazionali.
Negli ultimi mesi, l’interesse per le VPN è aumentato anche a causa di simili provvedimenti in altri Paesi europei. Tuttavia, Agcom ha ricordato che l’utilizzo di strumenti per eludere le restrizioni potrebbe configurare violazioni, soprattutto nel caso di accesso intenzionale a contenuti vietati ai minori.