mercoledì, Maggio 7, 2025

Apple punta su iPhone made in Brazil per ridurre la dipendenza dalla Cina

Il piano di Apple per diversificare la produzione accresce e il Brasile diventa il nuovo punto d’interesse.

Apple

Negli ultimi anni Apple ha avviato una strategia per diminuire la sua dipendenza dalla Cina. Ha cercato di spostare la produzione in altri Paesi. L’obiettivo è sempre stato quello di evitare i rischi legati alla concentrazione in un solo mercato. Soprattutto in un contesto internazionale dubbioso. Questo processo è iniziato durante il primo mandato di Donald Trump. Ha visto poi un’accelerazione importante con l’emergere della pandemia di COVID-19. Quest’ultima infatti ha messo a nudo le fragilità delle catene di approvvigionamento globali. Tra le varie scelte, Apple ha deciso di puntare sul Brasile, dove sono stati già avviati impianti per la produzione degli iPhone.

L’espansione di Apple in Brasile: una risposta alle politiche commerciali internazionali

Il Brasile sta acquisendo un ruolo sempre più centrale nella strategia di Apple. Secondo fonti vicine all’azienda, infatti, l’impianto locale è già attivo nella produzione dei modelli di iPhone 16e.

Per confermare questa informazione, Apple ha specificato sul suo sito ufficiale che i dispositivi assemblati in Brasile sono identificabili con la sigla BR/A. Distinguendoli così da quelli provenienti da altre nazioni, che terminano con BE/A. Questa scelta evidenzia la crescente importanza del Paese sudamericano nella filiera produttiva dell’azienda.

A queste novità si aggiungono anche i piani di espansione degli impianti brasiliani. Apple infatti sta portando avanti la collaborazione con la sua storica partner Foxconn. Una strategia che si inserisce in un contesto più ampio. Si vuole infatti rispondere alle tensioni commerciali con la Cina. A seguito della guerra dei dazi, i prodotti cinesi destinati al mercato statunitense sono gravati da un amento del 245%. Una cifra che potrebbe crescere ancora, poiché le autorità sinici non sembrano intenzionate a cedere terreno. Al contrario, i dazi sui prodotti brasiliani sono significativamente più contenuti, fissandosi al 10%. Questo vantaggio competitivo rende il Brasile una scelta interessante per Apple, che vede nella localizzazione della produzione una via per ridurre i costi e i rischi legati alle incertezze politiche globali.

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