Un gruppo di aziende del Regno Unito ha iniziato una class action contro Google. L’accusa si riferisce ad un abuso di posizione dominante nel settore della pubblicità online. Il caso, che coinvolge migliaia di imprese, vede il colosso scorretto per aver imposto tariffe pubblicitarie superiori a quelle che sarebbero prevalenti in un mercato più competitivo. La smisurata influenza di Google nel settore avrebbe costretto le aziende a utilizzare la sua piattaforma per la pubblicità. Questo avrebbe ridotto le opzioni e aumentato i costi. La denuncia rientra in un contesto più ampio. L’azienda di Mountain View infatti, è accusata di ostruire la concorrenza con pratiche commerciali scorrette.
L’Antitrust britannico indaga su Google e il suo monopolio nella pubblicità online
La controversia si concentra in particolare sull’imposizione di condizioni che avvantaggiano i servizi Google su dispositivi mobili e altri strumenti. Android, ad esempio, viene offerto gratuitamente ai produttori di dispositivi. L’unica condizione è che integrino applicazioni e servizi Google, come Gmail e Chrome. Un altro punto dibattuto riguarda gli accordi tra Google e Apple, con il primo che paga grosse somme per mantenere il suo motore di ricerca come predefinito sui dispositivi iPhone e iPad.
Questo procedimento legale arriva in un momento dove c’è maggiore attenzione verso Google da parte delle autorità di regolamentazione nel Regno Unito. L’autorità Antitrust britannica sta studiando se Google possieda un “Strategic Market Status” nelle aree della ricerca e della pubblicità online. Una posizione che richiederebbe l’intervento delle autorità per promuovere la concorrenza. La situazione si complica di più con la difesa di Google, che ha etichettato la causa come “speculativa e opportunistica”. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato che consumatori e inserzionisti continuano a utilizzare Google per la sua utilità, non per la mancanza di alternative. Nonostante ciò, l’indagine e le accuse potrebbero segnare una fase cruciale nella lotta per un mercato della pubblicità online più equo.