Sia gli iPhone che gli iPad per quanto riguarda la loro produzione, aumenteranno a partire proprio da questi mesi in avanti. L’obiettivo è quello di fare quanto prima possibile onde evitare le frizioni che ci sono tra il governo statunitense e quello cinese, soprattutto per via dei nuovi dazi imposti da Trump. Per quanto riguarda il trimestre attualmente in corso infatti Apple avrebbe previsto di passare a 45 milioni di iPhone e a 13 milioni di iPad. Il passo in avanti è netto: prima erano previsti 41 milioni di melafonini e 11,5 milioni del celebre tablet marchiato dalla mela.
Tariffe e precauzioni: Apple anticipa i tempi
L’incertezza sulle tariffe sta spingendo Apple a fare scorte in anticipo, per evitare rincari improvvisi legati a possibili modifiche nelle politiche commerciali degli USA. Anche se per ora alcuni componenti tecnologici sono esenti dai dazi, le regole cambiano di frequente e Apple preferisce giocare d’anticipo.
Una parte della strategia è anche legata alla diversificazione geografica della produzione. Con la Cina e il Vietnam sotto possibile aumento dei dazi (rispettivamente fino al 145% e al 46%), l’azienda sta rafforzando la produzione in India e Brasile, soprattutto per modelli come iPhone 16e, cercando così di ridurre i rischi futuri.
Samsung Display tra i maggiori beneficiari
Questo aumento produttivo sta portando benefici diretti ai fornitori sudcoreani di Apple. In particolare, Samsung Display, LG Display e LG Innotek, che forniscono schermi e moduli fotocamera, vedranno un incremento delle commesse. Solo nel 2024, oltre l’80% dei ricavi di LG Innotek arrivava da Apple, mentre Samsung Display dipende per oltre il 40% dalla stessa azienda americana.
È importante notare che non si tratta di nuovi dispositivi: sono i modelli già presenti sul mercato. Apple sta semplicemente facendo scorta, in attesa del lancio dell’iPhone 17 previsto per l’autunno.
Questa mossa mostra una strategia chiara e reattiva: proteggere la catena produttiva e assicurarsi una disponibilità stabile, in un contesto economico ancora pieno di incertezze.