venerdì, Maggio 9, 2025

WindTre si becca due sanzioni: TAR conferma sanzioni AGCOM per mancanza di trasparenza

Purtroppo questa volta WindTre sarà costretta a pagare, il TAR ha confermato le sanzioni imposte da AGCOM nel 2021.

WindTre si becca due sanzioni: TAR conferma sanzioni AGCOM per mancanza di trasparenza

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto i ricorsi di WindTre, confermando due sanzioni dell’AGCOM per pratiche scorrette nei confronti degli utenti. Le violazioni riguardano i costi di recesso non trasparenti per i clienti business e la mancata trasmissione dell’informativa annuale prevista per tutti i consumatori. Molti dunque hanno finalmente trovato riscontro dopo aver pensato di aver subito un’ingiustizia. Ecco i risolti di una situazione di cui qualcuno si era anche dimenticato.

Costi nascosti nel recesso: multa da 896.000 euro per WindTre

Con la sentenza n. 7587/2025, il TAR ha convalidato la sanzione imposta da AGCOM nell’aprile 2021 a WindTre, pari a 896.000 euro, per violazioni degli obblighi di trasparenza contrattuale verso la clientela business. Secondo l’Autorità, l’operatore addebitava quote residue di attivazione in caso di recesso anticipato, presentandole in modo non conforme alla normativa.

Tra i casi citati figurano:

  • Offerte mobile, come “Super Unlimited”, promossa a 10 euro invece dei reali 90, con recupero delle parti “scontate” al recesso;

  • Offerte fisse come “Office Plus” e “Smart Office FTTC/FTTH”, con contributi apparentemente rateizzati ma richiesti in toto al momento della disattivazione;

  • Pratiche giudicate artificiose e fuorvianti, in contrasto con l’obbligo di indicare costi equi e proporzionati.

Informativa annuale: altri 174.000 euro di sanzione

Nella seconda sentenza (n. 7580/2025), il TAR ha confermato una sanzione da 174.000 euro per la mancata trasmissione dell’informativa annuale prevista dal regolamento. Questa prevede che ogni utente riceva almeno una volta all’anno, in forma scritta (SMS o email), un riepilogo chiaro dell’offerta attiva, così da poterla confrontare con altre presenti sul mercato.

WindTre, secondo gli accertamenti, non inviava direttamente l’informativa, ma rimandava i clienti all’app o all’area personale online. Il TAR ha ritenuto inadeguata tale pratica, perché non risponde al requisito dell’invio proattivo previsto dalla normativa.

Nel procedimento è intervenuta Iliad Italia, come operatore segnalante, sostenendo che la condotta di WindTre ostacolava la concorrenza.

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