mercoledì, Aprile 30, 2025

Intelligenza artificiale: il suo sviluppo attacca il clima?

L’intelligenza artificiale accelera il futuro, ma il prezzo da pagare potrebbe essere un pianeta sempre più inquinato.

Intelligenza artificiale: il suo sviluppo attacca il clima?

Il 2024 ha forse segnato un picco nelle emissioni globali di CO2. Un segnale incoraggiante, almeno in apparenza. Dietro questa buona notizia si cela una realtà più oscura. L’espansione incontrollata dell’intelligenza artificiale sta generando una fame insaziabile di energia. Chi avrebbe immaginato che un progresso così affascinante potesse diventare un pericolo per l’ambiente? A evidenziare il rischio è il rapporto Energy Outlook 2025 di BloombergNEF. La domanda crescente di elettricità, spinta dall’intelligenza artificiale, minaccia di bloccare la transizione energetica. Gli impianti a carbone e gas, che dovevano chiudere, rischiano di continuare a inquinare per alimentare server sempre più potenti.

L’intelligenza artificiale vive nei centri di elaborazione dati, enormi strutture affamate di elettricità. La corsa alla potenza di calcolo non mostra segni di rallentamento. Si stima che entro il 2035 oltre due terzi della nuova energia richiesta proverrà ancora da fonti fossili. Come si può parlare di rivoluzione verde di fronte a questi numeri? Negli Stati Uniti, i consumi dei data center saliranno dall’attuale 3,5% all’8,6% del totale. Un salto che preoccupa. Amazon guida la corsa, seguita da Microsoft, Meta e Google. Tutti impegnati nello sviluppo dell’AI, tutti responsabili di una nuova ondata di emissioni. Le promesse di sostenibilità sembrano piegarsi davanti alla necessità di essere i primi.

Una corsa verso il baratro con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale?

Se le previsioni verranno confermate, le emissioni globali aumenteranno di oltre 3,5 miliardi di tonnellate entro il 2035. È l’equivalente del 10% delle emissioni mondiali attuali. Quanto può sopportare ancora il pianeta? Le temperature potrebbero salire fino a 2,7 °C entro il 2100. Un numero che fa tremare. Il paradosso è evidente. L’intelligenza artificiale, la promessa di innovazione, rischia di diventare un acceleratore della crisi climatica. Stati Uniti e Cina continuano a guidare questa crescita. Ma chi guiderà il cambiamento? Senza politiche ambientali radicali, l’intelligenza artificiale sarà ricordata più per i danni che per i benefici? Serve una scelta e serve subito.

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